MOLDAVIA: La corte costituzionale sospende il presidente Dodon

Il 10 dicembre la Corte Costituzionale di Chisinau ha sospeso il presidente moldavo Igor Dodon dalle sue funzioni, utilizzando come pretesto la mancata firma di alcune leggi precedentemente approvate dal parlamento. Secondo la Costituzione moldava, infatti, il capo di stato può essere temporaneamente assolto dal suo incarico se si rifiuta ripetutamente di firmare una legge approvata in precedenza dal parlamento.

I precedenti

La situazione che si è verificata non è una novità in Moldavia: è infatti la quinta volta che la Corte Costituzionale sospende Dodon dalla sua carica di presidente. La scorsa volta è avvenuta a settembre 2018, ma per cause differenti. In quell’occasione, la Corte Costituzionale prese tale decisione poiché il presidente rifiutò le nomine di alcuni ministri. La Costituzione della Moldavia prevede infatti la sospensione temporanea dall’incarico, ritenendo tale atteggiamento una manifestazione dell’incapacità del capo di stato di adempiere ai propri doveri.

La reazione di Dodon

Già a settembre, il presidente giudicò l’azione illegale, affermando che fosse una decisione volta a soddisfare interessi di parte, ossia del Partito Democratico, che è alla guida del parlamento. Allo stesso modo, dichiarazioni simili sono state fatte quando, a inizio dicembre, Andrian Candu aveva accusato Dodon di violare la Costituzione minacciandolo di impeachment. Quest’ultimo affermò, durante un’intervista rilasciata in esclusiva a Sputnik, emittente affiliata al Cremlino, che: “Un tentativo di destituire il presidente senza referendum sarà un’usurpazione del potere, e destabilizzerà la situazione prima delle elezioni parlamentari”.

Tuttavia, il presidente della Corte Mihai Poalelungi ritiene che la procedura sia giustificata, dal momento che Dodon si era rifiutato ripetutamente di firmare ben cinque leggi approvate dal parlamento. Suddette azioni, infatti, dimostrerebbero un’inadeguatezza ad adempiere obblighi costituzionali dal momento che, secondo la Costituzione, il presidente può decidere di rimandare in esame una sola volta una legge che non approva.

Foto: urdupoint.com

Chi è Martina Turra

Laureata in "Philosophy, International and Economic Studies" presso l'Università Ca' Foscari, attualmente frequenta una Laurea Magistrale in "International Security Studies" presso la Scuola Superiore Sant'Anna. Ha svolto un tirocinio presso l'Ambasciata italiana ad Astana.

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