Gruesvki
Foto: RFE/RL

MACEDONIA: L’ex-premier Gruevski condannato a due anni di carcere

Il 5 ottobre scorso la Corte d’appello di Skopje ha confermato la condanna a due anni di carcere per l’ex-premier macedone Nikola Gruevski. La Corte ha dunque confermato la sentenza di primo grado, emessa a maggio, ritenendo infondate le obiezioni della difesa. All’ex-primo ministro rimane ora solo la strada dell’appello alla Corte suprema, ma rischia comunque di finire in carcere prima che quest’ultima consideri il suo caso. Proprio mentre il suo partito, la VMRO-DPMNE, spera di tornare al potere a seguito del fallimento del referendum sull’accordo con la Grecia relativo al nome del paese, tutto lascia pensare che la sentenza metta la parola fine alla carriera politica di Gruevski.

Il caso

La condanna dell’ex-premier è parte del caso giudiziario denominato “Tank”, in cui è coinvolto anche l’ex-assistente al ministero dell’Interno Gjoko Popovski. Secondo la sentenza, nel 2012 Gruevski avrebbe influenzato Popovski e l’allora ministro dell’Interno Gordana Jankulovska per spingerli all’acquisizione di una Mercedes da 580.000 euro, ottenendo così vantaggi personali con i soldi di un’istituzione pubblica. Lo stesso Popovski è stato condannato a quattro anni e mezzo per abuso d’ufficio, mentre il processo alla Jankulovska giungerà a sentenza nelle prossime settimane.

La reazione

Gruevski ha definito il processo un atto di persecuzione politica realizzato dai suoi avversari, il partito socialdemocratico della SDSM ora al governo. Il caso della Mercedes, però, rischia di non essere isolato: Gruevski è difatti coinvolto in altri quattro processi. Le azioni giudiziarie contro di lui ed il suo operato durante dieci anni di governo, dal 2006 al 2016, sono state innescate dalle indagini del Procuratore speciale istituito nell’ambito dell’accordo tra i partiti che, nel 2016, ha posto fine alla crisi politica che aveva bloccato il paese. Una crisi politica iniziata proprio per le proteste dell’allora opposizione contro il governo di Gruevski, accusato di aver costruito un sistema di spionaggio e schedatura ai danni di più di 20.000 cittadini macedoni.

Una VMRO senza Gruevski?

La conferma della sentenza a due anni di carcere per l’uomo forte della Macedonia dell’ultimo decennio arriva in un periodo particolarmente delicato per il paese. Il governo di Zoran Zaev, formatosi dopo le elezioni del 2016, è stato fortemente indebolito dal mancato raggiungimento del quorum nel referendum tenutosi lo scorso 30 settembre sull’accordo sul nome raggiunto con la Grecia. Il partito di Gruevski, che si è schierato per il boicottaggio del voto, spera ora di fermare il tentativo dei socialdemocratici di far passare l’accordo in parlamento. Se anche questo tentativo di Zaev dovesse andare a vuoto, si aprirebbe la strada alle elezioni anticipate, in cui la VMRO punta a tornare al governo. Un ritorno, però, che, alla luce della sentenza, difficilmente coinciderà con il ritorno di Gruevski.

Chi è Riccardo Celeghini

Laureato in Relazioni Internazionali presso la facoltà di Scienze Politiche dell'Università Roma Tre, con una tesi sui conflitti etnici e i processi di democratizzazione nei Balcani occidentali. Ha avuto esperienze lavorative in Albania, in Croazia e in Kosovo, dove attualmente vive e lavora. E' nato nel 1989 a Roma. Parla inglese, serbo-croato e albanese.

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