ROMANIA: Il castello transilvano e l’eterna amicizia tra Ady e Goga

Il villaggio di Ciucea (in ungherese Csucsa) si trova a una settantina di chilometri da Cluj, lungo la strada che attraversa i monti Apuseni e che porta verso Oradea. A prima vista sembrerebbe identico a tanti altri villaggi che punteggiano il paesaggio della Transilvania. Invece, Ciucea vanta un incredibile primato: è stato il luogo di elezione di due importanti poeti profondamente legati alla loro regione di origine, il romeno Octavian Goga e l’ungherese Endre Ady. A testimonianza della loro presenza, troviamo il cosiddetto “Conacul Octavian Goga”, un curioso castello in stile liberty, che oggi è divenuto un museo.

Il castello sui monti Apuseni e la Grande Guerra

Endre Ady era nato nel 1877 nel villaggio di Érmindszent, nell’Impero austro-ungarico: oggi il paese si trova in Romania e si chiama Ady Endre in suo onore. Per il tormentato poeta ungherese, l’incontro con Berta Boncza fu decisivo. La ragazza, di vent’anni più giovane, proveniva da una ricca famiglia transilvana: il padre, Miklós, aveva sposato una nipote (ottenendo addirittura un nulla osta dall’imperatore Francesco Giuseppe) e, secondo la volontà della moglie, aveva fatto costruire a Ciucea un castelletto immerso nel paesaggio transilvano. Qui Berta trascorse l’infanzia.

Nel 1911 la ragazza scrisse una prima lettera ad Ady, inviandogli alcune sue poesie. Aveva sedici anni ed era profondamente attratta dal poeta. Finita una burrascosa relazione con Léda, la sua musica poetica precedente, che lo aveva portato sull’orlo dell’autoannientamento, il poeta si recò a Ciucea nel 1914 e, innamoratosi, la sposò in segreto nel 1915 contro la volontà del padre di lei e sfidando tutte le convenzioni sociali dell’epoca. I due vissero nel castello di Ciucea dal 1915 al 1917: erano gli anni della Grande Guerra, che Ady, convinto pacifista, visse con estremo sgomento.

Un’amicizia profonda

Anche Octavian Goga era transilvano. Nato a Răşinări, vicino a Sibiu, studiò a Budapest, dove imparò l’ungherese. Era un nazionalista sostenitore dell’annessione della Transilvania alla Romania: per le sue idee politiche venne imprigionato nel 1911 e nel 1913 dalle autorità austriache a Szeged. Fu in questa occasione che Ady intervenne in suo sostegno per la prima volta con un articolo di elogio nei suoi confronti.

Le tensioni ideologiche tra i due amici non mancarono. Ady non sopportava l’antisemitismo di Goga né il suo nazionalismo, che cozzava con il desiderio del poeta ungherese di un impero multietnico a guida ungherese. Nel 1914, Goga si trasferì a Bucarest per sostenere la causa dell’irredentismo romeno: questo fatto spinse Ady a scrivere due risentite lettere all’amico contro una guerra ormai prossima e da lui ritenuta fratricida.

Gli ultimi anni di Ady e il castello a Ciucea

Nel 1917 le condizioni di Ady peggiorarono notevolmente a causa della sifilide. Sconfortato per la dissoluzione dell’Impero, si spostò con la moglie a Budapest dove morì nel 1919. Berta, rimasta vedova, non intendeva tornare in una Transilvania che ormai era divenuta un paese straniero, e decise di vendere il castello di famiglia a Goga, che lo acquistò in segno di rispetto verso l’amico.

Il poeta romeno lo fece restaurare in stile neobizantino, rendendo Ciucea un luogo di rifugio durante la sua intera carriera politica. Con la moglie progettò una tomba destinata a entrambi che chiamarono Mausoleo dell’amore. Inizialmente il progetto venne affidato a Brâncuşi, ma gli accordi fallirono: il mosaico in vetro di Murano fatto venire dall’Italia venne composto dalla moglie di Goga in persona. Dal 1939, per volere della moglie del poeta, nella proprietà sorge anche una chiesa di legno settecentesca smontata e trasportata dal suo luogo di origine.

Goga ebbe una carriera politica che lo portò per pochi mesi ad essere primo ministro della Romania tra il 1937 e il 1938: le sue posizioni con il tempo erano divenute apertamente filo-naziste e aggressivamente antisemite. Allontanato dalla vita pubblica, cercò di nuovo pace e isolamento a Ciucea, dove morì improvvisamente nel 1938.

Il conac di Ciucea è un luogo unico per la cultura ungherese e quella romena, testimoniando una storia di amicizia e di contrasti tra due personalità appartenenti a due popoli in aperto conflitto. Sullo sfondo, inquietanti e irrimediabili, le grandi tensioni etniche del Novecento, che, a proposito del giorno dell’assassinio di Sarajevo, hanno fatto scrivere queste parole profetiche ad Ady:

Io credetti allora
che un Dio dimenticato
tornasse in vita e portasse a morte;
eppure, guardate, io vivo ancora,
fatto uomo da quella notte:
aspetto il Dio e ricordo
la terribile notte
che fece naufragare il mondo:
fu una strana,
strana notte d’estate.

(Ricordo d’una notte d’estate, traduzione di P. Santarcangeli)

Chi è Federico Donatiello

Sono nato a Padova nel 1986, città in cui mi sono laureato in Letteratura medievale. Sono dottore di ricerca sempre a Padova con una tesi di storia della lingua e della letteratura romena. Attualmente sono assegnista di ricerca a Padova e docente di letteratura romena a "Ca' Foscari" a Venezia. Mi occupo anche di traduzioni letterarie e di storia dell'opera italiana.

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