foto postata dal Governo ucraino

UCRAINA: Sotto attacco hacker. Colpita anche Chernobyl

Da DNIPRO – Quelli che a prima vista possono essere parsi casuali malfunzionamenti contemporanei si sono rivelati presto ben altro. Il bancomat “non disponibile”; gli sportelli di pagamento automatici non operativi; il sistema informatico delle ferrovie ed il programma del check-in all’aeroporto bloccati. No, non è una giornata sfortunata, l’Ucraina è sotto attacco informatico.

L’attacco degli hacker ha velocemente colpito tutto il mondo, arrivando addirittura ad una fabbrica di cioccolato in Australia, la Cadbury.  È l’Ucraina, tuttavia, il paese dove il virus ha iniziato ad agire e dove ha provocato circa il 70% dei danni. Petya, così è stato chiamato, è un malware non molto diverso da WannaCry, un’infezione informatica che alcune settimane fa colpì duramente molti apparecchi chiedendo una forma di riscatto in bitcoin.
Il nuovo attacco ha utilizzato con molta probabilità il medesimo strumento di hackeraggio di creazione dell’Agenzia della Sicurezza Nazionale statunitense che venne usato con WannaCry: Eternal Blue.

Il primo obiettivo di Petya, stando agli esperti, dovrebbe esser stata una società ucraina produttrice di un programma per le operazioni contabili/fiscali, la M.E.Doc. Da lì in poi l’attacco si è espanso fino a raggiungere almeno 64 nazioni, tra le quali in prima fila Germania, Francia e Italia. A Kiev ed in buona parte del Paese i bancomat hanno smesso di funzionare, le banche hanno dovuto ridurre l’operatività, i siti di numerosi ministeri sono andati fuori servizio. I sistemi informatici della metropolitana e dell’aeroporto di Kiev si sono bloccati per diverse ore, creando numerosi disagi; le poste sono state chiuse per “motivi tecnici”.
Forte il panico non appena è giunta la notizia che anche il sistema di rilevamento delle radiazioni della centrale di Chernobyl fosse andato in tilt, obbligando i tecnici a passare al controllo manuale evitando alla fine ogni possibile rischio.

Come di rito l’Ucraina ha puntato il dito contro la Russia, accusandola di essere responsabile dell’attacco, così come già fatto numerose volte in passato. Oleksandr Turchynov, il segretario del Consiglio di Sicurezza e Difesa Ucraino, ha dichiarato che il coinvolgimento russo era chiaro anche a seguito di un’analisi veloce, riservandosi di fornire le prove a breve. Lo stesso il commento di numerosi altri politici ucraini.
La Russia dal canto suo si è limitata ad affermare, tramite il portavoce di Putin, Peskov, che sono impegnati a combattere il cyber crimine e che questo attacco è la prova che serve una cooperazione a livello globale. Va infatti detto che anche alcune aziende russe sono state vittime di Petya: tra queste la più famosa è certamente Rosneft, colosso petrolifero.

Il 27 giugno, data del cyber-attacco, non è un giorno qualsiasi in Ucraina. Fu proprio nella notte a cavallo tra il 27 ed il 28 giugno del 1996 che venne firmata la prima Costituzione dell’Ucraina indipendente post Unione Sovietica. Data casuale o giorno scelto di proposito?

Chi è Pietro Rizzi

Dottorando in Relazioni Industriali presso l’Università degli Studi di Bergamo, collabora con l’OSCE/ODIHR come osservatore elettorale durante le missioni di monitoraggio in Est Europa. Redattore per East Journal, dove si occupa di Ucraina, Est Europa e Caucaso in generale. In passato è stato redattore ed art director del periodico LiberaMente, e si è a lungo occupato di politica come assistente parlamentare e consulente giuridico per comitati referendari. Ha risieduto, per lavoro e ricerca, a Kiev e Tbilisi.

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