RUSSIA: “Anche senza la Crimea si sarebbero inventati le sanzioni”

Giovedì 15 giugno si è svolta l’annuale Linea Diretta con il presidente, che dal 2001 – escluso il 2012 – permette di porre domande direttamente a Putin.

La Linea Diretta si è sempre rivelata un ottimo esperimento mediatico, capace di avvicinare, almeno virtualmente, l’algido presidente ai cittadini.

Due milioni le domande giunte quest’anno al Gostinyj Dvor di Mosca – dove si tiene questo reality/talk show – attraverso ogni mezzo di comunicazione, social network compresi.

Questa 15esima edizione potrebbe essere l’ultima; le elezioni presidenziali del 2018 non garantiscono che Putin ne esca nuovamente presidente. Inoltre, quest’anno Vladimir Vladimirovič è apparso stanco e più distaccato, nonostante abbia sorpreso molti parlando della sua famiglia, cosa che generalmente il presidente evita di fare, perchè – come ha sottolineato – non vuole che “i suoi figli e nipoti crescano come principi dal sangue blu”. Dichiarando che il tasso di natalità cresce in Russia più velocemente che in Europa, ha infatti aggiunto di essere da poco divenuto nuovamente nonno. Tuttavia, quando poco dopo in diretta da un ospedale hanno mostrato un neonato venuto alla luce pochi minuti prima, il presidente è rimasto pressochè impassibile.

Le questioni sociali

Come accade ogni anno, molte domande lamentano la situazione delle strade, delle abitazioni (il tutto documentato da video che si commentano da soli), le pensioni, i redditi bassi, le infrastrutture – ad oggi, per esempio, i collegamenti tra gli aeroporti interni sono pressochè inesistenti; ogni volo passa come in una raggiera per Mosca, rendendo alcuni viaggi tra le regioni più orientali del paese assolutamente paradossali. Quest’anno, tuttavia, le reazioni del presidente sono parse più “sorprese”: all’affermazione “il mio stipendio è di 3500 rubli” (poco più di 50 euro), è seguito un “ma non può essere”; al “non mi arrivano le medicine” la risposta è stata “strano sentire questa cosa”. La risposta sempre pronta a cui Putin aveva abituato i telespettatori è quindi un po’ mancata, nonostante le sue ripetitive dichiarazioni che “sono tutte criticità che stiamo valutando e cercando di risolvere”.

Economia e sanzioni

La Russia ha superato la crisi, stando al presidente. L’inflazione è ai minimi storici (4,1%), il calo dei redditi è preoccupante, l’aumento delle persone che vivono sotto la soglia di povertà è significativo – sono tutti problemi che ricorda Putin stesso; ma “lavoreremo per migliorare le condizioni di vita di tutti”.

Le sanzioni non hanno tanto colpito la Russia, quanto ne hanno stimolato l’economia: “abbiamo ravvivato i cervelli, le risorse, i talenti”. “La storia russa ci mostra che abbiamo sempre vissuto sotto sanzioni”; “se anche non ci fosse stata la questione della Crimea, si sarebbero comunque inventati qualcosa per limitarci”.

L’Artico, “importantissima regione”

L’Artico “garantirà il futuro della nostra Russia”, ha detto. “Entro il 2050 circa il 30% di tutti gli idrocarburi verrà ricavato da lì”. All’interesse economico è intrecciato quello militare: “sopra la regione passano le traiettorie dei missili statunitensi; non voglia il signore che accada qualcosa, ma certamente dobbiamo avere tutto sotto controllo”. Ricordiamo che proprio quest’anno la Russia ha aperto la sua “base militare tra i ghiacci”.

Gli Stati Uniti

“L’America non è nostro nemico”, ha detto Putin. Tuttavia, rispondendo ad una domanda inerente al Russiagate, ha aggiunto: “Prendete un mappamondo, fatelo ruotare, puntate un dito in un posto qualsiasi e vi troverete gli interessi americani”.

L’opposizione, Navalny e la corruzione

“Sono pronto a parlare con chiunque, se non specula sulle difficoltà del paese, ma propone soluzioni alternative”, ha affermato. Le proteste di lunedì non offrono, secondo Putin, una reale opposizione politica, ma sono state organizzate da Navalny per questioni personali e per sua pubblicità. Una giornalista della BBC ha chiesto al presidente se considera Navalny suo avversario alle presidenziali del 2018: “non dubitavo sarebbe arrivata questa domanda, poiché è essa stessa in un certo senso parte della propaganda di quella gente che voi [BBC ed altri mezzi di informazione britannici] sostenete”. Quando invece è stato uno studente a leggere una domanda inerente alla corruzione, Putin, prima di rispondere che il suo governo sta lottando contro questo problema, ha detto: “ho visto che hai letto la tua domanda. L’avevi preparata prima o te l’ha passata qualcuno?”. Probabilmente il presidente non si aspettava la pronta risposta del ragazzo: “A questa domanda la vita mi ha preparato”.

Il visa-free in Ucraina

Hanno ricordato a Putin che Poroshenko in onore dell’introduzione del regime visa-free a Kiev ha recitato alcuni versi del classico russo Michail Lermontov, Addio, sporca Russia, paese di schiavi, paese di signori. Dopo essersi complimentato con la controparte ucraina sulla conoscenza dei classici russi, il presidente ha continuato a recitare tutta la poesia, soffermandosi poi sui “mundiry golubye”, le “azzurre uniformi dei gendarmi”. L’aggettivo “azzurro”, goluboj, ha in russo anche significato di “omosessuale”. Putin ha quindi detto: “Poroshenko intendeva sottolineare che intende condurre il suo paese in Europa; lì, comunque, di queste uniformi azzurre ce n’è di più che da noi; farà bene a non rilassarsi troppo e a guardarsi sempre attorno”. Infine, in tutta risposta, ha recitato alcuni versi del vate ucraino Taras Ševčenko (non nell’originale ucraino, ma nella traduzione russa): Ha lottato l’Ucraina raggiungendo l’estremo, peggio dei polacchi i suoi stessi figli la crocifiggono.

Chi è Martina Napolitano

Dottoressa di ricerca in Slavistica presso l'Università di Udine, è direttrice editoriale di East Journal e scrive principalmente di Russia.

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