CALCIO: Il Viitorul di Hagi è campione di Romania, ma lo Steaua non ci sta

È stata una stagione a tratti assurda, quella del campionato romeno. Disputata sullo sfondo della battaglia legale tra ministero della Difesa e Gigi Becali su chi fosse il legittimo detentore del marchio Steaua. L’epilogo del campionato è arrivato sabato scorso, con tre squadre ancora in gioco: il FCSB, la sigla sotto cui ora è conosciuto lo Steaua Bucarest di Becali, i rivali cittadini della Dinamo, e soprattutto il Viitorul Costanza, la squadra nata nel 2009 dall’accademia calcio fondata da Gheorghe Hagi.

A trionfare alla fine è stata la squadra di Hagi, che ha concluso la poule scudetto a pari punti con il FCSB grazie a tre vittorie contro Astra Giurgiu, Universitatea Craiova e CFR Cluj nelle ultime tre giornate. A permettere al Viitorul di mettere le mani sul titolo è stato il computo degli scontri diretti: è stata decisiva la vittoria 3-1 nello scontro diretto del 18 marzo allo stadio Ovidiu, il piccolo impianto fatto costruire da Hagi a Costanza. La gara di ritorno della poule scudetto si era invece conclusa in un pareggio 1-1 all’Arena Naţională.

Quando si è cominciata a paventare la possibilità che FCSB e Viitorul terminassero il campionato a pari punti, si è sollevato un interrogativo sul regolamento: a contare nella classifica avulsa sono gli scontri diretti giocati nell’intero campionato o solamente quelli disputati nella poule scudetto? Il campionato romeno si disputa infatti in due fasi: dopo i gironi di andata e ritorno le prime sei squadre si sfidano (contando i punti della prima metà stagione dimezzati) nella mini-girone per determinare la squadra campione di Romania, mentre le restanti otto si giocano la permanenza in prima divisione nella poule retrocessione.

Tenendo in considerazione il computo di tutte e quattro le gare disputate tra le due squadre nel campionato 2016/17, a trionfare sarebbe stato l’ormai ex Steaua: durante la stagione regolare il FCSB si impose infatti in entrambe le occasioni, con i risultati di 3-1 e 2-0.

Il regolamento ufficiale dell’organizzazione delle attività calcistiche recita: «Se due o più squadre accumulano lo stesso numero di punti dopo aver giocato tutti gli incontri programmati in campionato, la classifica si stabilirà applicando, nell’ordine, i seguenti criteri: a) il maggior numero di punti ottenuto negli incontri diretti giocati tra le squadre che si trovano in parità di punteggio». La lega calcio romena (LPF) però precisa che, sempre secondo il regolamento, la definizione di “campionato” è quella di un sistema «in cui ogni squadra gioca, con tutti gli altri avversari, una volta in casa e una volta in trasferta (andata-ritorno)».

Per questo la LPF ha interpretato il regolamento in maniera da tenere conto solamente degli incontri giocati nella fase di play-off, spiegando che lo stesso criterio è stato utilizzato per definire la classifica della scorsa stagione, quando CSMS Iași e Universitatea Craiova avevano finito a pari punti, una decisione approvata dal Comitato Esecutivo della federcalcio romena attraverso la ratifica della classifica finale del campionato 2015/16.

Nonostante le dichiarazioni della lega, Becali però non ci sta: per questo ha annunciato un ricorso presso il TAS relativamente al verdetto, ricorso che potrà però essere presentato solo al termine della poule retrocessione (4 giugno) o quando la lega trasmetterà in federazione i nomi delle squadre qualificate alle competizioni europee.

Foto: FC Viitorul Constanta (Facebook)

Chi è Damiano Benzoni

Giornalista pubblicista, è caporedattore della pagina sportiva di East Journal. Gestisce Dinamo Babel, blog su temi di sport e politica, e partecipa al progetto di informazione sportiva Collettivo Zaire74. Ha collaborato con Il Giorno, Avvenire, Kosovo 2.0, When Saturday Comes, Radio 24, Radio Flash Torino e Futbolgrad. Laureato in Scienze Politiche con una tesi sulla democratizzazione romena, ha studiato tra Milano, Roma e Bucarest. Nato nel 1985 in provincia di Como, dove risiede, parla inglese e romeno. Ex rugbista.

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