CECENIA: Minacciati i giornalisti di Novaja Gazeta

OCMlong_white-1Il 13 aprile, la redazione del quotidiano russo Novaja Gazeta ha pubblicato una dichiarazione nella quale ha rivelato di temere per la propria sicurezza in seguito alla pubblicazione dell’articolo che ha denunciato detenzioni, torture e uccisioni di uomini ceceni sospettati di essere omosessuali.

Secondo il giornale, più di un centinaio di uomini sarebbero stati arrestati, e almeno tre sarebbero stati uccisi. Molti credono che questi numeri siano sottostimati. Le autorità cecene hanno negato le accuse lanciate da Novaja Gazeta, definendole un tentativo di “macchiare la reputazione della Cecenia”. Esse hanno inoltre sostenuto che nella stessa Cecenia non vi sarebbero omosessuali.

Il quotidiano cita una risoluzione adottata lo scorso 3 aprile nel corso di una riunione d’emergenza tenutasi a Grozny alla quale hanno preso parte circa 15.000 membri appartenenti a 24 vird (comunità religiose) cecene, teologi islamici e altre figure pubbliche. Secondo il giornale, il secondo punto di questa risoluzione sarebbe un aperto invito alla violenza.

Tale punto recita: “Dato che un vero e proprio insulto è stato inflitto alle secolari fondamenta della società cecena e alla dignità degli uomini ceceni, così come alla nostra fede, promettiamo che la giusta punizione colpirà questi provocatori, dovunque e chiunque essi siano, senza alcun tipo di limitazione.”

Secondo Novaja Gazeta quindi, questa risoluzione “istiga i fanatici religiosi alla violenza contro i giornalisti”; il quotidiano si è poi rivolto alle autorità russe, affinché garantiscano a essi la sicurezza.

D’altro canto, la risoluzione ha definito l’articolo di Novaja Gazeta una “menzogna e calunnia”, invitando i media russi a “usare fonti affidabili e opinioni di specialisti competenti”.

Le autorità russe hanno condannato le minacce contro i giornalisti, garantendo che il Cremlino avrebbe monitorato la situazione.

Dimitrij Peskov, portavoce del presidente russo, ha affermato che “noi crediamo che se, secondo l’opinione di qualcuno, ci sono stati contenuti diffamatori [nell’articolo di Novaja Gazeta], è possibile rispondere per vie legali. Naturalmente, siamo categoricamente contrari a ogni altro modo di esercitare influenza, specialmente se tale metodo può rappresentare una minaccia per la sicurezza e la vita dei giornalisti.”

Dal momento in cui la storia è venuta fuori, diversi organi di stampa russi e internazionali hanno pubblicato testimonianze di omosessuali ceceni che sono riusciti a lasciare la repubblica. The Guardian ha riferito che le autorità cecene avrebbero fatto ricorso alla tattica di ricattare al lavoro gli omosessuali per identificare e scoprire altri omosessuali in cambio della promessa da parte della polizia di non rivelare niente alle loro famiglie.

L’ONG Russian LGBT Network, basata a San Pietroburgo, ha dichiarato che alcune persone non identificate, dichiarandosi attivisti per i diritti degli omosessuali, si sarebbero rivolte agli omosessuali ceceni, offrendo loro aiuto per fuggire al di fuori della repubblica; tali offerte [in quanto provenienti da sconosciuti] potrebbero però rivelarsi pericolose per la loro stessa vita.

Proteste davanti alle rispettive ambasciate russe sono state organizzate a Londra e Reykjavík. Altre proteste stanno per essere organizzate in tutto il mondo, come nelle città di Auckland e Norwich.

Foto: grozny.tv

Questo articolo è frutto della collaborazione con Open Caucasus Media. Per leggere l’articolo originale cliccare sul seguente link.

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