EUROPA CENTRALE: Una regione suscettibile a influenze esterne ostili

Lo scorso 12 aprile, a Varsavia, i ministri degli esteri del Gruppo di Visegrád hanno tenuto un incontro in merito al possibile allargamento verso est del confine UE a favore di paesi quali la Georgia, l’Armenia, la Bielorussia, l’Azerbaijan, l’Ucraina e la Moldavia.

La riunione ha inoltre fornito ai presenti l’occasione per fare il punto della situazione sullo stato di benessere delle istituzioni di Bruxelles, le politiche comunitarie verso il rivale russo e l’ormai crescente reflusso di formazioni politiche d’estrema destra che rischiano di condurre l’area sempre più lontano dall’Unione e dai partner continentali, per finire nelle braccia di Mosca.

Al riguardo, il think tank slovacco GLOBSEC Policy Institute ha in questi giorni pubblicato un proprio indice di vulnerabilità, avente come finalità quella di descrivere quanto un paese dell’area CEECs sia suscettibile a influenze esterne che tentano di separare il paese in analisi dal quadro di riferimento UE-NATO.

Nel documento, si apprende inoltre che sia proprio l’Ungheria il paese più vulnerabile a quella che viene definita come “influenza esterna ostile”, seguita da Slovacchia, Repubblica Ceca e Polonia; in merito a Varsavia, il rapporto sostiene che, per quanto il paese sia di fatto in costante polemica con le strutture comunitarie, la Polonia può oggi esser considerata come il paese meno favorevole al dialogo con Mosca.

Il rapporto GLOBSEC

Più nel dettaglio, lo studio condotto da GLOBSEC rivela in che modo i paesi dell’area V4 possano esser soggetti a ingerenza esterna.

Proprio in merito al caso ungherese, GLOBSEC sostiene che in quanto paese presieduto da un governo a più riprese mostratosi illiberale e fra i più favorevoli a una linea morbida con Mosca e al dialogo con Putin, l’Ungheria sia il più suscettibile fra i paesi V4 a esser separata dal framework UE-NATO.

A seguire, la Slovacchia risulta esser il paese con l’opinione pubblica più altalenante; a conferma di quest’asserzione, anche i risultati elettorali raggiunti dal Partito Popolare Slovacchia Nostra (Ľudová strana Naše Slovensko), di chiara impostazione filo-russa e all’estrema destra dello schieramento politico, stabile con circa l’8% delle preferenze dell’elettorato e con 14 propri rappresentanti in sede al Consiglio Nazionale.

GLOBSEC considera la Repubblica Ceca, invece, come la meno vulnerabile in termini di contromisure poste in atto dalle architetture nazionali, grazie anche alla creazione del Centro contro il Terrorismo e le Minacce Ibride.
Tuttavia, negli ultimi tempi, i comportamenti tenuti dal Presidente ceco Milos Zeman hanno più volte suggerito l’intenzione di smorzare ogni tipo di polemica anti-russa, fino a spingere l’EU Observer a etichettare proprio Zeman come il cavallo di troia russo in Europa.

Per quanto riguarda il caso di Varsavia, infine, sebbene il think tank slovacco abbia definito la Polonia come il paese meno suscettibile a questo tipo di instabilità, a catturare l’attenzione degli studiosi di GLOBSEC è la forte vulnerabilità della società civile nazionale.
In Polonia, si legge nel rapporto, sono recentemente sbocciati movimenti anti-immigrati, anti-musulmani, o che fanno riferimento alla controversa storia delle relazioni nazionali fra Polonia e Ucraina e pertanto, contrari a ogni tipo di sentimento filo-ucraino o di distensione fra i due paesi.

Conclusioni

Il rapporto si conclude con una lunga serie di raccomandazioni, fra cui l’urgente bisogno di riconfigurare il concetto di sicurezza comunitario e la messa a punto di nuovi strumenti volti a neutralizzare ogni tipo di minaccia ibrida (sull’esempio finlandese).

A colpire, però, è la più volte palesata necessità di dar vita a una nuova organizzazione composta da paesi UE e NATO al fine di controbilanciare gli sforzi destabilizzatori posti in essere da Mosca, sul modello del memorandum d’intesa firmato in Finlandia l’11 aprile scorso per la creazione dell’European Center of Excellence for Countering Hybrid Threats.

Fonte foto: AboutHungary.hu

Chi è Stefano Ricci

Leggi anche

Ilaria Salis

UNGHERIA: Caso Ilaria Salis. Cosa dicono i media ungheresi

Le immagini di Ilaria Salis incatenata hanno sollevato un polverone in italia: cosa dicono i media ungheresi?

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com