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CALCIO: La nazionale della Macedonia e la sua “questione albanese”

Domenica sera la nazionale italiana di calcio affronterà la Macedonia presso l’Arena Filippo II di Skopje, in una gara in cui si attende un tutto esaurito per l’impianto macedone, che può contenere fino a 33.000 spettatori. La gara sarà valida per il gruppo G delle qualificazioni alla Coppa del Mondo Russia 2018 e vedrà con ogni probabilità scendere in campo due conoscenze della serie A italiana. Capitano della squadra è infatti Goran Pandev del Genoa, che vanta il record di marcature con la maglia della nazionale, mentre è probabile che assaggerà il campo anche quell’Ilija Nestorovski che sta facendo parlare tanto bene di sé con la maglia del Palermo. Non potrà scendere in campo invece uno dei compagni di club di Nestorovski, Aleksandar Trajkovski, fermato a inizio settembre da una frattura al piede.

Se l’Italia, dopo il pareggio con la Spagna, occupa il secondo posto del girone a pari merito con gli iberici e alle spalle dell’Albania di Gianni De Biasi, la Macedonia, allenata dal quarantenne Igor Angelovski, è ancora ferma a quota zero. Con un po’ di credito con la fortuna: ieri sera la rimonta con Israele è sfumata al 95′, quando Adis Jahović si è fatto parare il rigore del pareggio dal portiere israeliano David Goresh. Ancora peggio è andata nella prima gara, il “derby” con l’Albania allo stadio Loro Boriçi di Scutari. Dopo l’iniziale vantaggio albanese siglato da Armand Sadiku e il pareggio in avvio di ripresa di Ezgjan Alioski, la gara era stata interrotta al 76′ per la pioggia torrenziale che impediva il proseguimento dell’incontro. Il quarto d’ora di gioco rimanente è stato disputato il giorno dopo e la gara è stata decisa dalla rete dell’albanese Bekim Balaj a un minuto dal termine del tempo regolamentare.

Proprio con la confinante Albania la Macedonia ha un rapporto piuttosto ambiguo. La componente etnica albanese ammonta infatti a circa un quarto dell’intera popolazione macedone e, in un clima di lunga instabilità politica, le relazioni tra i due gruppi già molto tese sono state ulteriormente esasperate dagli scontri avvenuti nel maggio 2015 a Kumanovo (qui il reportage di East Journal), cittadina nel nord del paese in prossimità del confine con il Kosovo, e costati la vita a 22 persone. La versione ufficiale è quella di un’azione della polizia macedone contro uomini armati riconducibili all’UÇK (Ushtria Çlirimtare Kombëtare, fazione con la stessa sigla dell’esercito di liberazione del Kosovo che nel 2001 combatté una breve guerra civile perorando la causa albanese), ma il sospetto della minoranza albanese è quello di un “attentato istituzionale” ordito contro di loro.

Le tensioni si sentono anche sul campo da gioco: la scorsa settimana i tifosi del Pelister Bitola festeggiavano il proprio trentunesimo anniversario in una gara contro lo Shkëndija Tetovo, una squadra fondata nel 1979 da albanesi e in seguito disciolta dalle autorità jugoslave per paura che potesse contribuire a riaccendere il nazionalismo degli albanesi di Jugoslavia. La gara tra Pelister e Shkëndija è stata interrotta diverse volte a causa degli insulti razzisti da parte delle curve. In occasione dell’incontro di Scutari con l’Albania, le tensioni interetniche hanno convinto la federcalcio macedone a restituire ai propri omologhi albanesi la propria allocazione di biglietti per i tifosi ospiti.

Quattro dei convocati macedoni per la gara di Scutari erano di etnia albanese: il terzino Leonard Zhuta (nato in Svezia), le ali Agim Ibraimi e Ferhan Hasani (entrambi nativi di Tetovo) e l’attaccante Besart Ibraimi, nato a Kičevo, dove ha iniziato la propria carriera calcistica nel Vëllazërimi, un’altra squadra che rappresenta l’identità albanese in Macedonia. Particolare attenzione era proiettata su Besart Ibraimi e Ferhan Hasani, entrambi in forza allo Shkëndija, in quanto il principale gruppo di tifosi del club, Ballistët, sostiene apertamente la nazionale albanese. Uno degli striscioni più famosi del gruppo, esposto in una gara contro il Partizan Belgrado, recitava con un chiaro riferimento alla Macedonia: «Primo stato Albania, secondo stato Kosovo, terzo stato coming soon».

Chi è Damiano Benzoni

Giornalista pubblicista, è caporedattore della pagina sportiva di East Journal. Gestisce Dinamo Babel, blog su temi di sport e politica, e partecipa al progetto di informazione sportiva Collettivo Zaire74. Ha collaborato con Il Giorno, Avvenire, Kosovo 2.0, When Saturday Comes, Radio 24, Radio Flash Torino e Futbolgrad. Laureato in Scienze Politiche con una tesi sulla democratizzazione romena, ha studiato tra Milano, Roma e Bucarest. Nato nel 1985 in provincia di Como, dove risiede, parla inglese e romeno. Ex rugbista.

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