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BOSNIA: Referendum in Republika Srpska. Vince il sì, ma affluenza sotto il 60%

Ieri, i cittadini della Republika Srpska (RS), una delle due entità che compongono la Bosnia Erzegovina, sono stati chiamati a votare per un referendum sulla “Giornata della Republika Srpska“, ricorrenza che vorrebbe festeggiare la nascita dello stato dei serbi di Bosnia, avvenuta il 9 gennaio 1992 ad opera di Radovan Karadžić. I dati non sono ancora stati ufficializzati, ma sembra che si vada verso una maggioranza bulgara del 99.8% per il “sì”. L’esito di quello che sembra profilarsi come un plebiscito è assolutamente nullo dal punto di vista legale, essendo stato dichiarato incostituzionale dalla Corte costituzionale e dell’Alto rappresentante, ma ha un forte valore simbolico sul piano politico, come già spiegato in dettaglio.

Tuttavia, l’affluenza, stimata soltanto attorno al 55-60%, potrebbe suggerire che alcuni abitanti dell’entità statale serbo-bosniaca siano sempre più freddi verso le trovate propagandistiche del dominus di Banja Luka, Milorad Dodik, che ha parlato comunque di “un’altra gloriosa pagina della nostra storia”. Considerato il biasimo espresso dal presidente bosniaco Bakir Izetbegović, che aveva espressamente parlato di un attacco al sistema istituzionale creato con agli accordi di Dayton, questo voto potrebbe far schizzare in alto la tensione tra Sarajevo e Banja Luka, proprio pochi giorni dopo che il percorso della Bosnia Erzegovina verso l’adesione all’UE sembrava essersi messo sulla strada giusta. Il timore è che questo successo diventi un precedente e possa ridare vigore alla mai sopita intenzione delle autorità serbo-bosniache di indire un referendum popolare sulla proposta di secessione, più volte minacciata in passato, e che avrebbe effetti devastanti sull’equilibrio regionale.

SI LEGGA: Un referendum sulla “Giornata della Republika Srpska” divide il paese di Riccardo Celeghini, pubblicato la settimana scorsa.

Chi è Simone Benazzo

Triennale in Comunicazione, magistrale in Scienze Internazionali, ora studia al Collegio d'Europa, a Varsavia.

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