LETTONIA: Quindici anni fa un armadio diventava patrimonio UNESCO

Settembre è un mese importante per uno dei simboli più affascinanti e famosi della cultura lettone, il “Dainu skapis”, l’armadio delle Dainas, insieme degli antichi canti popolari lettoni, che quindici anni fa l’UNESCO lo inseriva nel suo patrimonio fra le “Memorie del mondo”.

La storia del Dainu skapis è affascinante, almeno quanto il patrimonio che contiene. Fu costruito nel 1880 in Russia. Lo commissionò ad un falegname russo Krišjānis Barons, il padre delle canzoni popolari lettone, grande studioso e letterato che dette il maggiore impulso alla ricerca e catalogazione delle centinaia di migliaia di canzoni tradizionali del folklore lettone che da centinaia d’anni venivano tramandate oralmente e cantate dai lettoni nel corso dei secoli.

Il patrimonio artistico e culturale delle Dainas, così vengono chiamate le canzoni tradizionali popolari lettoni, è unico e rappresenta un vero tesoro dal punto di vista linguistico e della conoscenza della storia e delle tradizioni della vita del popolo lettone.

Barons, attraverso vari collaboratori sparsi per la Lettonia, si faceva spedire i testi in Russia, dove a quel tempo lavorava, e trascriveva a mano su piccoli foglietti le strofe delle canzoni, che spesso erano formate da un’unica quartina. Poi raccoglieva i foglietti nelle scatoline che si usavano in Russia per tenere le cartine delle “papirosi”, le classiche sigarette russe.

Quando il numero delle canzoni raccolte raggiunse un alto livello, oltre centomila, Barons iniziò a pensare ad un sistema per poter catalogare e conservare questi foglietti. Disegnò il modello di un armadio e lo fece costruire: l’armadio, il Dainu skapis.

E’ alto 160 cm, largo 66 cm. e profondo 42 cm ed è costituito da 70 cassetti, disposti lungo due file, ogni cassetto a sua volta ha al suo interno 20 scompartimenti. Ognuno di questi piccoli cassetti contiene dai 150 ai 200 foglietti coi testi delle canzoni.

Raccoglie oggi 218 mila testi delle canzoni popolari lettoni, divise per argomento e provenienza territoriale. Nel 1889 quando Barons decise di rientrare in Lettonia per dedicarsi completamente alla raccolta dei testi delle canzoni, portò con sé ovviamente anche il prezioso Dainus skapis.

L’originale Dainus skapis fino al 2014 si trovava all’Accademia delle Scienze di Lettonia, ma adesso è ospitato e lo si può visitare nel Gaismas pils, nella nuova sede della Biblioteca nazionale lettone. E’ stato assicurato per un valore di un milione di euro.
Una copia esatta del Dainus skapis si può anche visitare al museo dedicato a Krišjānis Barons in Barona iela.

Chi è Paolo Pantaleo

Giornalista e traduttore, Firenze-Riga. Jau rīt es aiziešu vārdos kā mežā iet mežabrāļi

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