ALBANIA: Il caso di un ombrello rubato mette a nudo i problemi del sistema giudiziario

Dritan Telegrafi, cittadino albanese di 46 anni, è stato accusato di aver rubato un ombrello a Berat, una città del sud dell’Albania. Per un mese, l’accusa e la corte del distretto hanno inscenato una vera e propria battaglia giudiziaria, dopo che la procura ha insistito per mandare in carcere “il ladro”, mentre i giudici si sono rifiutati. Dritan Telegrafi si è fatto tre giorni di detenzione, ma la Procura di Berat aveva chiesto molto di più.

Sono disoccupato ed esco la notte per raccogliere lattine nel quartiere di Clirimi per poi rivenderle per pochi soldi. 4 mesi fa ho visto un ombrello color crema sulla strada. L’ho preso e portato a casa.  L’ho rivenduto per 7.500 lek (4 euro) “, ha detto Telegrafi alla polizia dopo l’arresto.

Nonostante il valore trascurabile dell’oggetto rubato e la testimonianza sincera dell’evento, i pubblici ministeri sono andati in tribunale per chiedere la “detenzione in carcere” di Dritan, una richiesta che è stata respinta dai giudici.

La procura di Berat ha impugnato la sentenza nella Corte d’Appello di Valona per far tornare Dritan Telegrafi in carcere, in base alle direttive della Procura Generale  e del ministero della Giustizia di non perseguire i piccoli reati che non hanno elevati oneri e di orientarsi invece sulla lotta alla corruzione e alla criminalità organizzata che dilagano nel paese. L’iter procedurale per il caso dell’ombrello rubato è costato allo Stato albanese circa 500 mila lek (mille euro) solo per le “misure di sicurezza”.

Non è la prima volta che la malagiustizia albanese produce casi assurdi. Nello scorso ottobre Kastriot Kovaçaj,  27 anni, andava ogni giorno al Tribunale di Tirana per avere informazioni circa il proprio arresto. Era stato condannato dal tribunale a 10 giorni di carcere, ma nessuno gli diceva quando doveva essere eseguita la sentenza.

Il sistema giudiziario albanese è universalmente percepito come corrotto e soggetto a pressioni politiche. Il sistema della giustizia in Albania è uno dei punti più deboli dello stato. Negli ultimi mesi una commissione parlamentare speciale ha consegnato al Parlamento di Tirana un rapporto che condanna duramente il sistema giudiziario, e afferma che la corruzione è diffusa a tutti i livelli, perfino nelle nomine dei giudici più importanti.

Nel suo ultimo rapporto sui progressi dell’Albania nel percorso di integrazione europea, la Commissione europea riconosce  che la riforma del sistema giudiziario rappresenta una delle principali sfide. “Il funzionamento della giustizia continua ad essere influenzato dalla classe politica, da una responsabilità limitata, dalla scarsa cooperazione tra le istituzioni, dalle risorse insufficienti e da ritardi”, si legge nella relazione. ”Il sistema disciplinare per i magistrati deve essere sostanzialmente rafforzato. La corruzione nel sistema giudiziario rimane preoccupante”.

Chi è Lavdrim Lita

Giornalista albanese, classe 1985, per East Journal si occupa di Albania, Kosovo, Macedonia e Montenegro. Cofondatore di #ZeriIntegrimit, piattaforma sull'Integrazione Europea. Policy analyst, PR e editorialista con varie testate nei Balcani. Per 4 anni è stato direttore del Centro Pubblicazioni del Ministero della Difesa Albanese. MA in giornalismo alla Sapienza e Alti Studi Europei al Collegio Europeo di Parma.

Leggi anche

BALCANI: Diritto all’aborto, la Jugoslavia anticipa la Francia di cinquant’anni

La Jugoslavia socialista aveva inserito il diritto all’aborto nella Costituzione già nel 1974, cinquant'anni prima della Francia

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com