RESISTENZE: Ivo Lola Ribar, eroe popolare jugoslavo

Ivo lola Ribar, eroe della resistenza jugoslava, nacque a Zagabria nel 1916. Giurista e studente di filosofia, fu uno dei fondatori del movimento giovanile rivoluzionario, membro dello Stato maggiore dell’Armata Popolare di liberazione della Jugoslavia.

Figlio del celebre politico Ivan Ribar, studiò a Parigi, Ginevra e Belgrado. Nell’ottobre del 1943 era in procinto di involarsi alla testa della prima missione presso gli Alleati, al Cairo, quando venne colpito da una bomba nemica. Morì sul colpo. Il fratello più giovane, Jurica, perì in battaglia nel 1943, la madre venne uccisa nel 1944. Il padre, Ivan Ribar, divenne il primo presidente dell’Assemblea Popolare Jugoslava alla fine del conflitto.

Sloboda Trajkovic, la fidanzata di Ivo Lola, studentessa di chimica, figlia di un noto e rispettato farmacista belgradese, partecipò al Movimento popolare per la liberazione assieme a tutta la sua famiglia. Tutti i componenti della famiglia – madre, padre, il figlio Miroslav, le figlie Vera (Fede) e Sloboda (Libertà) – vennero arrestati nel 1942 e rinchiusi nel lager di Banjica, a Belgrado. Quando la polizia di Belgrado intercettò una lettera di Ivo Lola a lei diretta, cercarono di convincerla a rispondergli, per indurlo a raggiungerla a Belgrado e così catturarlo. Sloboda si rifiutò, morendo assieme al resto della sua famiglia nel 1942 in una camera a gas.

[Lettera inviata e mai giunta alla fidanzata]

Mia unica e più cara,
Scrivendoti questa lettera, mi auguro fiduciosamente – sono ottimista, come sempre! – che non ti raggiunga mai, ma che noi ci si riveda prima e si rimanga insieme per sempre. Perché è con questo intento che questa lettera è scritta.

In questo momento, mentre entriamo nell’ultima, decisiva fase di questa lotta, dalla quale dipendono anche la nostra felicità ed il nostro futuro, vorrei dirti poche, semplici cose.
Nella mia vita esistono solo due cose: il mio impegno per il nostro sacro scopo ed il mio amore per te, amore mio. Come milioni di altre persone, nemmeno noi potevamo realizzare la felicità e la vita che sognavamo da soli, isolati dagli altri, ma solo tramite la nostra lotta e la nostra vittoria. Ed è per questo motivo che queste due cose sono, in me, una cosa sola.
Sappi, anima mia, che sei l’unica che amo e che abbia mai amato. Ho sognato e sogno tutt’oggi la nostra felicità comune – così come noi la immaginavano, degna solo di persone libere. Questa è l’unica vera felicità, l’unica che bisogna desiderare.

E se ricevi questa lettera – ovvero se io non arrivo a vivere quel giorno, non rattristarti eccessivamente, amata mia! Nel mondo nel quale allora vivrai, troverai, sempre viva, la migliore parte di me e tutto il mio amore nei tuoi confronti.
Sono sicuro che la tua strada sarà diritta e come dovrebbe essere. E lì, sulla strada della vita, troverai la rivincita e la felicità.

Ti amo tanto, tantissimo, unico amore mio! E mi auguro che non riceverai mai questa lettera, ma che potremo vivere assieme il grande momento della vittoria. Vorrei poterti rendere felice col mio amore, tanto quanto meriti.
Sempre tuo

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