CALCIO: Il volo della Rondinella Srníček, da Ostrava a Newcastle

Un arresto cardiaco durante una corsa a Ostrava, nei giorni precedenti al Natale. Così se n’è andato Pavel Srníček, portiere ceco famoso per aver vestito negli anni ’90 la maglia del Newcastle United, passato poi per diverse squadre europee, tra cui Brescia e Cosenza. Il quarantasettenne Srníček è durato solo altri nove giorni, passati in coma indotto nella nativa Ostrava, prima che i macchinari che lo tenevano in vita venissero spenti, troppi i danni cerebrali ormai sopraggiunti. I funerali del portiere si sono tenuti questo lunedì a Ostrava, con il rammarico da parte della dirigenza del Brescia di non aver potuto partecipare alle esequie e con la promessa da parte delle Rondinelle di inviare un rappresentante a salutare la tomba di quello che fu, per trentadue partite, il loro estremo difensore.

Se in Italia il ricordo di Srníček è legato proprio alle sue due stagioni e mezza con la maglia dei bresciani, il portiere di Ostrava era riuscito a cesellarsi uno status quasi mitico tra i tifosi del Newcastle United, che lo prelevò per 350 mila sterline dal Baník Ostrava nel 1991. L’allenatore che l’aveva chiamato in Tyneside, Jim Smith, lasciò la panchina dei bianconeri dopo appena due mesi, e Srníček dovette lottare per farsi strada sotto la guida tecnica di Ossie Ardiles. Un periodo di adattamento non facile, in cui farsi strada tra le insidie dei cross – così frequenti nel gioco inglese – e della lingua d’Albione.

Nessuno si sarebbe aspettato che quel figlio di un taglialegna si sarebbe affermato sotto la guida di Kevin Keegan, fino a divenire uno degli stranieri più influenti della storia del Newcastle, giocando in una squadra passata alla storia come gli Entertainers, gli intrattenitori, che arrivarono secondi in campionato sfiorando quel titolo che a St James’ Park tuttora manca dal 1927, grazie a giocatori del calibro di Les Ferdinand, Peter Beardsley, David Ginola e Faustino Asprilla.

Nel 1998 Pavel Srníček tornò a Ostrava, per poi cambiare diverse squadre tra Italia, Inghilterra e Portogallo, prima di tornare nel 2006 a vestire il bianconero del Newcastle come portiere di riserva per un’ultima stagione. Come ricorda Louise Taylor, dalle colonne del Guardian, Srníček era diventato, senza aspettarselo, un Geordie, un Tynesider verace: “I fan del Newcastle amavano il modo in cui li applaudiva spontaneamente e la sua attitudine a prendersi rischi con la palla al piede, incoraggiando i suoi compagni di squadra a costruire l’azione dalle retrovie”. Pochi giorni prima dell’arresto cardiaco, Srníček si era recato proprio a Newcastle per presentare la sua autobiografia, Pavel is a Geordie. Un sentimento condiviso dal St James’ Park che, durante la tradizionale partita del Boxing Day, ha voluto ricordare il portiere e supportarlo nelle condizioni critiche in cui versava con quello stesso coro: Pavel is a Geordie.

Foto: Newcastle United (Facebook)

Chi è Damiano Benzoni

Giornalista pubblicista, è caporedattore della pagina sportiva di East Journal. Gestisce Dinamo Babel, blog su temi di sport e politica, e partecipa al progetto di informazione sportiva Collettivo Zaire74. Ha collaborato con Il Giorno, Avvenire, Kosovo 2.0, When Saturday Comes, Radio 24, Radio Flash Torino e Futbolgrad. Laureato in Scienze Politiche con una tesi sulla democratizzazione romena, ha studiato tra Milano, Roma e Bucarest. Nato nel 1985 in provincia di Como, dove risiede, parla inglese e romeno. Ex rugbista.

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