CALCIO: Mohamed Salah, tra talento e polemiche

Sono passati appena quattro minuti allo stadio Olimpico di Roma quando, nella sfida tra i giallorossi di Rudi Garcia e il Sassuolo di Di Francesco, l’esterno egiziano Mohamed Salah calcia al volo da fuori area su azione da calcio d’angolo così battendo Andrea Consigli. È la rete del definitivo 2-2, ma anche la sua prima rete con la maglia dei capitolini. La rete di un giocatore che ha saputo stupire tutti gli i calciofili italiani della scorsa stagione, ma che ha anche vissuto in carriera almeno due episodi non completamente limpidi.

Nato nella città egiziana di Basion e cresciuto tra le fila dell’al-Mokawloon, squadra del Cairo con la quale accumula un bottino di 11 reti in 38 presenze (in accordo con la sua scheda sul sito di statistiche Transfermarkt), grazie alle sue prestazioni si guadagna subito l’attenzione di alcuni club europei come Basilea e Newcastle. Alla fine a spuntarla saranno gli svizzeri, i quali lo ingaggiano dopo averlo visto da vicino durante un’amichevole contro l’Egitto u23, nella quale l’esterno mette a segno una doppietta nel 4-3 finale per i Rot Blau. Salah diventa così il terzo giocatore egiziano della storia del campionato svizzero, dopo i connazionali Mahmoud Abdel-MoneimMohamed al-Nenny.

Durante l’Europa League della stagione seguente, l’egiziano si mette in mostra nei confronti delle squadre inglesi grazie a due marcature, rispettivamente contro Tottenham e Chelsea. Durante la stagione 2013/14 il suo Basilea finisce nello stesso girone del Chelsea di José Mourinho in Champions League, riuscendo a castigarlo in entrambe le sfide. Infatti, a Stamford BridgeRot Blau si impongono con un perentorio 1-2 anche grazie alla rete del momentaneo 1-1 da parte di Salah, mentre nel ritorno al Sankt Jakob-Park l’egiziano mette a segno la rete che vale il trionfo per gli svizzeri.

Dopo le prestazioni dell’egiziano nella coppa dalle “grandi orecchie”, lo Special One decide di portarlo a Londra. Tuttavia, la sua avventura con la maglia dei Blues sarà incolore, grazie ad un misero bottino di 19 presenze e due sole reti. A gennaio 2015 arriva la svolta: grazie allo scambio con Juan Cuadrado, esterno colombiano della Fiorentina, l’egiziano finisce in maglia viola. Il suo impatto con il calcio italiano è devastante. La difese avversarie (soprattutto italiane) si dimostrano totalmente impreparate a contrastare un simile controllo di palla a quella velocità, e così Salah mette a segno 9 reti in 26 presenze, due delle quali allo Juventus Stadium nella storica vittoria della Fiorentina per 2-0 nell’andata delle semifinali di Coppa Italia (vanificate da una prestazione chirurgica degli uomini di Allegri nella gara di ritorno allo Stadio Artemio Franchi).

Quest’estate l’esterno egiziano ha ceduto alle lusinghe della Roma di Rudi Garcia. Il trasferimento, oltre alle feroci polemiche tra i giallorossi e la Fiorentina a causa della non completa “limpidezza” dell’operazione dal punto di vista viola, ha suscitato anche un altro genere di polemiche. Vittorio Pavoncello, ovvero il presidente di Maccabi Italia, organizzazione il cui obiettivo è il coordinamento delle associazioni sportive ebraiche in Italia, tramite il suo account Twitter ha pubblicato il seguente testo in un tweet: «Noi ebrei come potremmo continuare a tifare Roma se dovesse ingaggiare un antisemita? #nosalah».

Come mai questo astio? L’episodio risale ai preliminari di Champions League del 2013, quando con il suo Basilea si trova di fronte agli israeliani del Maccabi Tel Aviv. L’egiziano evitò il rituale iniziale della stretta di mano con gli avversari andando a bordo campo ad allacciarsi le scarpe, ricevendo subito l’etichetta di “antisemita” dalla stampa internazionale sempre rigettata da parte del diretto interessato. La società smentì immediatamente la motivazione ideologica del gesto, ma all’egiziano vennero comunque attribuiti commenti su alcune testate giornalistiche che alimentarono i dubbi. Nella sfida di ritorno a Tel Aviv, disputata all’Itztadion Bloomfield, Salah decise di non sottrarsi nuovamente al rituale salutando però gli avversari con un pugno chiuso, e non con la classica stretta di mano.

La partita terminò con il risultato di 3-3, con la rete del momentaneo 0-2 a opera proprio dell’esterno egiziano, con tanto di gesto provocatorio verso il pubblico che tanto lo stava fischiando. Questo episodio riemerse in occasione del suo trasferimento al Chelsea, in quanto il proprietario Roman Abramovič, il presidente Bruce Buck e il direttore sportivo Eugene Tenenbam erano tutti e tre di origine ebraica.

La fine della precedente stagione, invece, è segnata da un fraintendimento con la frangia ortodossa dei suoi fan islamici, dal quale ne uscì in maniera ambigua. La situazione è la seguente: una presentatrice chiama Salah sul palco per conferirgli il Swiss Golden Player Award, ovvero il premio di miglio giocatore della Super League, l’analogo svizzero della nostra Serie A, salutandolo educatamente con i soliti baci sulla guancia (vedere per credere). Una parte dei suoi fan lo criticò aspramente proprio per il contatto con la show girl, in nome della non accettazione del contatto tra due persone di sesso opposto in pubblico. La reazione dell’egiziano, riportata dal canale egiziano Al-Hayat, faceva trasparire una certa disapprovazione: «Hanno rovinato la mia gioia dimenticando il premio e si sono concentrati sul fatto che la signora mi abbia baciato. Ovunque vada qui in Svizzera la gente mi applaude, mentre i miei connazionali mi criticano». Tuttavia, gli venne attribuita anche la seguente frase aggiuntiva: «Il video mostra quanto fossi imbarazzato, Dio sa che non volevo farlo».

In poche parole: un giocatore dal grandissimo (e forse ancora non quantificabile) potenziale, ma che probabilmente nel futuro riempirà non solo le pagine sportive.

Foto: Mohamed Salah official Facebook

Chi è Matteo Calautti

Studente genovese di Scienze Internazionali e Diplomatiche, nonché "minor" di pallacanestro. Appassionato di sport in ogni sua forma e colore. Esterofilo e curioso osservatore di politica e attualità. Tra le altre, collabora anche con Londra Italia, con la rivista di Ingegneria di Genova, con la trasmissione televisiva Dilettantissimo e con Io Gioco Pulito, l'inserto sportivo de Il Fatto Quotidiano. Infine, ha fondato anche Liguria a Spicchi ed Il Calcio Portoghese, portali web dedicati rispettivamente alla pallacanestro ligure ed al calcio in Portogallo.

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