CALCIO: Qarabağ e Qǝbǝlǝ, il calcio azero prova a mettersi in luce in Europa

Nonostante il calcio sia sicuramente tra gli sport più amati in Azerbaigian, il paese caucasico non è mai riuscito a distinguersi a livello europeo per prestazioni e risultati, e il suo campionato continua a rimanere pressoché ignorato anche dai più esperti del settore. L’Azerbaigian occupa attualmente la 106ª posizione nel ranking FIFA, che include un totale di 208 nazionali; un risultato ad esempio peggiore dell’Armenia (88ª), ma migliore della Georgia (154ª). Anche quando si parla di club il paese non fa registrare risultati eccellenti: nel ranking UEFA per federazioni nazionali, che tiene conto dei risultati ottenuti dai club nelle competizioni europee, l’Azerbaigian occupa la 26ª posizione su un totale di 54 federazioni, anche se c’è da dire che negli ultimi anni ha scalato diverse posizioni in classifica (dieci anni fa occupava addirittura la 47ª posizione).

Ma se la nazionale sembra essere ancora lontana dal poter aspirare a conquistare un posto in uno dei prossimi Campionati europei o Campionati del mondo, a livello di club l’Azerbaigian è riuscito proprio negli ultimi anni a togliersi le sue prime piccole ma importanti soddisfazioni, e a tagliare i suoi primi significativi traguardi. Sono passati tre anni dalla prima storica qualificazione di una squadra dell’Azerbaigian alla fase a gironi dell’Europa League. Era la stagione 2012-2013, e la squadra in questione era il Neftçi Baku, uno dei club più titolati del paese, che la stagione precedente aveva vinto il campionato. Dopo essere stata eliminata al terzo turno di qualificazione alla Champions League per mano degli israeliani dell’Ironi Kiryat Shmona, la squadra azera “retrocesse” in Europa League, dove nei play-off ebbe la meglio sui ciprioti dell’APOEL Nicosia, qualificandosi così alla fase a gironi. Il Neftçi Baku venne successivamente inserito nel gruppo H, con l’Inter, i russi del Rubin Kazan e i serbi del Partizan Belgrado. La squadra chiuse il girone al 3° posto, alle spalle di Rubin Kazan e Inter, totalizzando tre punti frutto di tre pareggi: due con il Partizan e uno storico al Meazza contro l’Inter.

Dopo l’esperienza del Neftçi Baku, nella stagione 2014-2015 fu il Qarabağ Ağdam ad approdare alla fase a gironi della competizione europea. Come fece il Neftçi, il Qarabağ vinse la stagione precedente il campionato azero, qualificandosi così alla Champions League, salvo venire però eliminato al terzo turno di qualificazione dagli austriaci del Salisburgo. La squadra andò così a disputare i play-off di Europa League, dove eliminò a sorpresa gli olandesi del Twente, accedendo alla fase a gironi. Il Qarabağ venne inserito nel gruppo F, con Inter (ancora una volta), Dnipro Dnipropetrovsk e Saint-Étienne. Come fece due anni prima il Neftçi Baku, il Qarabağ chiuse il girone al terzo posto, con la beffa di vedere però sfumare all’ultimo la qualificazione al turno successivo, a causa di un gol ingiustamente annullato al centrocampista brasiliano Almeida per un fuorigioco inesistente al 93’ minuto dell’ultima gara del girone, contro l’Inter. Il match finì 0-0, risultato che condannò la squadra azera a chiudere il girone con 6 punti, uno in meno degli ucraini del Dnipro, che passarono il turno come secondi, arrivando poi fino alla finale di Varsavia persa contro il Siviglia.

Anche in questa stagione l’Europa League parlerà azero; infatti per la prima volta il paese caucasico presenta ai nastri di partenza ben due squadre, un record per quanto riguarda la fase a gironi: la prima è ancora una volta il Qarabağ, pronto a riscattarsi dopo la prima sfortunata ma comunque storica partecipazione, che nei play-off ha eliminato gli svizzeri dello Young Boys; mentre la seconda è il Qǝbǝlǝ, esordiente assoluta, capace di eliminare nei turni di qualificazione Dinamo Tbilisi, Čukarički, Apollon Limassol e Panathinaikos. Il Qarabağ è stato inserito nel gruppo J, un vero e proprio girone di ferro, con Tottenham, Anderlecht e Monaco, mentre il Qǝbǝlǝ giocherà nel gruppo C, con Borussia Dortmund, PAOK Salonicco e Krasnodar.

Fondato nel 1951, il Qarabağ non è un club come gli altri: da oltre vent’anni la squadra è infatti costretta a vivere in esilio; più precisamente da quando nel 1993 le truppe armene, in una delle più tragiche battaglie della guerra del Nagorno-Karabakh, assediarono e rasero al suolo la città di Ağdam, fino a quel momento sede del club, che proprio in quell’anno riuscì a conquistare una storica doppietta campionato-coppa. Dopo aver perso la propria casa, il Qarabağ venne ospitato nello stadio Tofiq Bǝhramov di Baku, struttura dove gioca tutt’ora. Nella squadra si identificano centinaia di migliaia di sostenitori provenienti da tutto il paese, per la maggior parte sfollati interni dovuti scappare dalla guerra che mise a ferro e fuoco il Karabakh nei primi anni novanta. Dopo ventuno anni dall’ultima affermazione, al termine della stagione 2013-14 il Qarabağ, allenato da Qurban Qurbanov, tornò a vincere il campionato, spingendosi poi la stagione successiva fino alla fase a gironi di Europa League e centrando per la seconda volta nella sua storia l’accoppiata campionato-coppa.

Il Qǝbǝlǝ FK, squadra che prende nome dall’omonima cittadina azera di circa 12 mila abitanti, venne fondata nel 2005, vincendo subito l’Azərbaycan Birinci Divizionu, la seconda divisione del calcio azero. Negli anni successivi la squadra militò sempre nell’Azərbaycan Premyer Liqası, centrando il suo miglior piazzamento al termine della stagione 2013-2014, quando si classificò al terzo posto, risultato poi confermato anche al termine della stagione successiva, consentendo così alla squadra di guadagnarsi per due anni di fila la qualificazione ai turni preliminari di Europa League.

La squadra è recentemente salita agli onori della cronaca, ma non per i successi conseguiti in campo, bensì per l’arresto del suo giocatore di maggior rilievo, l’attaccante della nazionale Cavid Hüseynov, accusato di aver avuto un ruolo nella morte del giornalista Rasim Aliyev, deceduto in seguito a una violenta aggressione subita da un gruppo di parenti del giocatore. Tutto nacque da uno status su Facebook dove il giornalista criticò il comportamento tenuto da Hüseynov in seguito alla gara di Europa League contro i ciprioti dell’Apollon Limassol. In quella occasione l’attaccante del Qǝbǝlǝ sventolò provocatoriamente una bandiera turca di fronte al pubblico cipriota, rispondendo poi con un gesto osceno a un giornalista greco che chiese spiegazioni. Dopo la morte del giornalista, a cui è seguito l’arresto del giocatore, Hüseynov è stato anche sospeso dalla sua squadra, almeno fino a quando non sarà stata fatta più chiarezza sull’accaduto. Ancor prima di iniziare la sua avventura in Europa, il Qǝbǝlǝ ha perso così il suo uomo migliore; anche se considerando l’assoluta gravità dell’accaduto, l’allontanamento dalla squadra dell’attaccante della nazionale è stato più che mai dovuto.

Giovedì 17 settembre avrà inizio la fase a gironi di Europa League, e per questa data Qarabağ e Qǝbǝlǝ saranno chiamate a difendere i propri colori rispettivamente contro Tottenham e PAOK Salonicco; sperando che i risultati conseguiti dalle compagini del paese caucasico si inizino a notare anche al di fuori dell’Azerbaigian. In vista dei Campionati Europei del 2020, edizione che per festeggiare il 60° anniversario della nascita del torneo sarà la prima volta sarà itinerante, l’Azerbaigian, che ospiterà tre partite della fase a gironi e un quarto di finale, vorrebbe ritagliarsi una maggiore visibilità a livello calcistico, e per farlo l’obiettivo è proprio quello di puntare ad avere una presenza più costante nelle fasi finali delle competizioni europee.

Chi è Emanuele Cassano

Ha studiato Scienze Internazionali, con specializzazione in Studi Europei. Per East Journal si occupa di Caucaso, regione a cui si dedica da anni e dove ha trascorso numerosi soggiorni di studio e ricerca. Dal 2016 collabora con la rivista Osservatorio Balcani e Caucaso.

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