UNGHERIA: presentata la bozza della nuova Costituzione

di Claudia Leporatti

Con la nuova Costituzione, studiata dal governo conservatore eletto nell’aprile-maggio 2010, il nome ufficiale del paese potrebbe cambiare daMagyar Köztársaság” (“Repubblica d’Ungheria”) al semplice Magyarország “ (“Ungheria”). Un cambiamento di cui molti ungheresi si chiedono l’utilità e la rilevanza, in una fase di crisi economica gravata da tanti problemi da risolvere senza indugio. Altri si interrogano sul suo significato, in assenza di una spiegazione precisa delle implicazioni di questa modifica. Il portale Index.hu sostiene che i costi delle modifiche necessarie sui documenti d’identità , sui passaporti, sulle patente e sui soldi sarebbero di circa 30 miliardi di fiorini, oltre 100 milioni di euro.

A questa constatazione ha replicato il portavoce del Primo Ministro Viktor Orbán, Peter Szijjarto, spiegando  che i documenti saranno comunque mantenuti fino alla loro scadenza.  Sempre secondo Szijjarto, la denominazione “Ungheria” metterebbe il paese in connessione con il passato dell’Ungheria, creando un distacco netto dai recenti trascorsi. L’Ungheria è l’unico paese dell’ex blocco sovietico a non aver redatto una nuova Costituzione dopo il crollo dell’Unione Sovietica.

La bozza

Il 14 marzo i leader della coalizione al governo dell’Ungheria (FIDESZ e partito democristiano ungherese) hanno presentato la bozza della nuova Costituzione al Presidente della Repubblica Pál Schmitt. Il leader del gruppo parlamentare di FIDESZ ha annunciato che la bozza della nuova Costituzione sarà discussa nel corso del prossimo mese ed approvata il 18 aprile. Il nuovo documento si apre con un premabolo, il cui titolo potrebbe essere “testamento nazionale” o “dichiarazione nazionale”, che dichiara l’Ungheria un paese cristiano, attivo nel supportare le famiglie, che rispetta la legittimità della rivoluzione del 1956 contro l’occupazione sovietica ed adotta la Sacra Corona come simbolo di unità nazionale.

La nuova Costituzione, cambiamenti-chiave:

  • L’Ungheria non accetta la continuità della Costituzione del 1949
  • Il nome del Paese cambia da “Repubblica di Ungheria” a “Ungheria”
  • La Corte Costituzionale non sarà più autorizzata ad intervenire su questioni di bilancio e fiscali, a meno che queste non siano contestate sul piano dei diritti umani
  • Sarà abolito l’attuale sistema dell’Obudsman e  tutte le questioni a questo legate saranno poste nelle mani di un singolo individuo
  • Rinnovo del sistema elettorale municipale, portando a 5 anni il termine di 4 anni vigente oggi
  • I governi municipali dovranno riferirsi ad una struttura a cui chiedere il permesso statale per inoltrare richiesta di quei prestiti che potrebbero mettere a rischio il bilancio del tesoro
  • Anche lo Stato subirà restrizioni ai costi: la nuova Costituzione prescriverà un limite massimo per il debito, proibirà allo Stato di prendere prestiti che aumenterebbero il debito di oltre il 50% del PIL dell’anno precedente
  • Proibizione della clonazione umana in Ungheria
  • Lo Stato è obbligato a proteggere la lingua nazionale
  • Il Paese si impegna nello sviluppo delle nuove tecnologie  e nel renderle accessibili al pubblico
  • Matrimonio autorizzato solo tra uomo e donna

Chi è Claudia Leporatti

Giornalista, è direttore responsabile del giornale online Economia.hu, il principale magazine in italiano sull'economia ungherese e i rapporti Ungheria-Italia, edito da ITL Group. Offre tour guidati di Budapest in italiano e inglese. Parla inglese e ungherese, ma resta una persona molto difficile da capire. Scrive racconti e sta lavorando (o pensando) al suo primo romanzo. Nata a Bagno a Ripoli (Firenze) senza alcuna ragione, vive a Budapest, per lo stesso motivo.

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