UCRAINA: Cinque anni di galera per gli omosessuali. Succede nella Lugansk dei separatisti

AGGIORNAMENTO (14-10-2014):
Sembra che la notizia sia in realtà falsa: il partito Borotba avrebbe contattato Hohlov per chiarimenti sull’accaduto e lui avrebbe dichiarato di non aver presentato nessuna legge sull’omosessualità. Nel caso Borotba avesse ragione me ne scuso, purtroppo è sempre difficile avere conferme ufficiali sulle informazioni che arrivano dal Donbass, sia che provengano da fonti pro-Kiev, sia che arrivino dalla Novorossija. Ad ogni modo  stupisce come la notizia sia stata riportata e condivisa da numerosi siti pro-Novorossija, tra cui siti conosciuti come Rusvena, e da pagine degli stessi ribelli, ragione per cui l’avevo considerata vera. (J.C.)

La Repubblica Popolare di Lugansk è oggi una delle principali roccaforti dei ribelli ucraini in lotta contro il governo di Kiev e, insieme alla Repubblica Popolare di Donetsk, forma la Repubblica di Novorossija.

In una recente sessione parlamentare, l’Assemblea Popolare di Lugansk ha approvato una nuova legge che punisce i rapporti omosessuali con una pena che va da due a cinque anni di galera, oppure con forme di lavoro coercitivo e “correttivo” per un periodo dai due ai quattro anni.

Il progetto di legge è stato proposto da Yury Hohlov – un ex deputato del Partito Comunista Ucraino nel Consiglio Regionale prima dello scoppio della guerra civile – e si intitolava “Sulla protezione dei valori cristiani della Repubblica Popolare di Donetsk dall’influenza negativa delle usanze di stati ostili quali l’Ucraina, l’Unione Europea, il Canada e gli Stati Uniti”.

La legge è stata approvata per acclamazione ed è entrata in vigore, come confermano vari siti vicini alla Novorossija (Diocesi di Donetsk, Milizia della Novorossija e Rusvena).

La criminalizzazione dell’omosessualità è un’ulteriore conferma di come il fronte dei ribelli filorussi dell’Ucraina orientale sia egemonizzato da forze reazionarie legate al nazionalismo panrusso o “eurasiatico”, che vede negli Stati Uniti il suo nemico maggiore e rivendica il ritorno a presunti valori tradizionali del popolo russo, in campo religioso, sociale e nazionale. Esattamente un mese fa, il Governatore del Popolo della Repubblica Popolare di Donetsk, Pavel Gubarev, scriveva:

Nella nostra milizia un mese fa è venuto un italiano, un fascista autentico. Quando gli ho chiesto le sue motivazioni mi ha risposto: “loro (i nazi ucraini) non sono dei veri fascisti perché sono proamericani. Distruggendoli, combatto contro gli Usa”.
Ben detto!

@JacopoCustodi

Chi è Jacopo Custodi

Studente magistrale di Relazioni Internazionali, scrivo per East Journal e faccio parte della redazione del blog di Aldo Giannuli. Mi sono laureato in Scienze Politiche all’Università di Pavia con una tesi sulla sinistra nelle società post-comuniste. Sono stato direttore della rivista pavese Kronstadt.

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15 commenti

  1. Quando parlerete delle fosse comuni e delle centinaia di cadaveri che vi si trovano con tanto di colpo alla testa e organi espiantati, in un macrabo commercio di organi che ricorda quello operata a suo tempo dall’UCK in Kosovo e coperto dagli americani? Ma lo volete capire che in Ucraina vi è un governo nazista che ha operato una guerra contro il proprio popolo fino a veri atti di genocidio? Chi state difendendo e/o coprendo? Quando ci sarà una informazione un poco meno unilaterale e tendenziosa? Che cosa volete di più delle fosse comuni per cominciare ad alzare il velo sulla natura di questo governo golpista difeso dagli Usa e dall’Ue, ma condannato cosi evidentemente dai fatti? Dov’è finita la libera informazione in Europa?

  2. Paolo, semplicemente cerchiamo di raccontare senza censure quello che succede nell’Europa orientale, e a volte questo provoca forti mal di pancia a chi è troppo fedele a dogmi o verità assolute, producendo commenti un po’ isterici come il tuo. Capita, ma è un segno che stiamo lavorando bene.

  3. Condivido quanto detto da Paolo…. non si tratta di mal di pancia, ma si tratta di essere almeno un pochino obiettivi. Non è accettabile che vengano sottaciuti, da parte di chi pretende di fare un minimo di informazione, gravissimi ed orrendi crimini di una parte (Kiev) e si facciano invece le pulci all’altra (Novorossiya)…. non si pretende che siate obiettivi, ma si chiede troppo se si chiede un pochino più di equilibrio?

    • leggete tutti gli articoli di EJ, non solo una parte, e vedrete che nessuno “sottace” un bel nulla.

  4. Li ho letti tutti gli articoli, ma non ho trovato nulla riguardo alle fosse comuni (sulle quali sta indagando anche l’OSCE) rinvenute nelle zone (già) sotto il controllo delle Forze Armate di Kiev…. se di una cosa si dovrebbe parlare ma non se ne parla, viene “sottaciuta” 🙂

    • Non vorrei intervenire a sproposito, ma forse le sono sfuggiti gli ultimi commenti a
      https://www.eastjournal.net/ucraina-le-elezioni-la-prima-sconfitta-di-putin/48208#comments

    • Sulle fosse comuni le fonti di agenzia (le sole credibili, non diamo credito ai blog) riportano più o meno tutte questa versione (che prendo da AGI): “Circa 400 cadaveri, tra cui 350 di civili, sono stati trovati trovati in fosse comuni a Donetsk e in altre citta’ della regione orientale ucraina. Lo hanno riferito fonti ufficiali dei separatisti filo-russi”. Il problema è proprio questo: ad aver diffuso la notizia è una delle parti belligeranti e quindi la notizia va presa con le pinze.

      Inoltre, questo è un giornale di approfondimento e analisi. Non diamo quasi mai notizie “nude”, quelle le potete reperire altrove facilmente. Sulla notizia in questione (quella delle ipotetiche fosse) l’unica analisi possibile sarebbe quella che mostri le responsabilità di Kiev e dei paramilitari ucraini nel compimento di crimini di guerra. Ma l’abbiamo fatto diverse volte già. Quindi non ci è sembrato necessario ripeterci per di più su una notizia dubbia. Se ci sono state fosse comuni, si scoprirà. Ma ci va tempo, come per la Jugoslavia. Questo è ancora il tempo delle propagande e bisogna stare in guardia.

      http://www.agi.it/estero/notizie/ucraina_ribelli_trovati_400_corpi_in_fosse_comuni_a_donetsk-201409291422-est-rt10143

  5. Io direi che ci son cose ben peggiori per cui combattere gli USA una principale tra tutte quelle che ci sono è quella che si legge in questo articolo:

    http://luciogiordano.wordpress.com/2014/10/11/la-crisi-del-sapere-umanistico/

    La completa negazione della cultura della memoria storica, la formazione scolastica e tutto si fa in funzione del business ma alla lunga porterà alla distruzione.

  6. I vostri articoli sono sempre unilaterali, non solo qualche volta. L’esercito inviato da Kiev ha fatto una strage di civili indifesi, bombardando centri abitati contro ogni diritto internazionale. I morti nell’est ammontano a oltre 3.700. Una immane ecatombe sulla quale la grande stampa ha steso una coltre di colpevole silenzio. Le fosse comuni sono l’atroce conseguenza di un governo golpista con membri nazisti dichiarati la cui natura violenta si e’ manifestata fin dall’inizio. Non dimentichiamo i 100 morti uccisi dai cecchini che hanno dato il via al golpe e l’orrenda strage di Odessa di cui nessuno piu’ parla (ma non doveva esserci una indagine internazionale?) Queste sono cose che toccano la natura democratica dei nostri paesi occidentali nell’intimo, perche’ stiamo appoggiando un governo non solo golpista, ma anche chiaramente estremista ed antidemocratico, che ora si appresta anche a fare una epurazione tra i funzionari che, cosi ho letto, riguardera’ addirittura un milione dipersone. Speriamo che non sia vero. Perche’ sarebbe una vera purga. E le purghe le fanno le dittature! E’ un dovere per un organo di informazione dare tali notizie, documentare tali fatti, denunziarli DA QUALUNQUE PARTE PROVENGANO! Se l’informazione in occidente fosse stata un poco obiettiva certamente tante di quelle 3.700 persone sarebbero ancora in vita. Allora si, me lo lasci dire sig. Custodi, che avreste lavorato bene!

  7. La notizia alla base di questo articolo è una bufala bella e buona. La notizia dell’approvazione di una legge contro l’omosessualità al parlamento di Luhansk sarebbe completamente falsa [1]. Alcuni attivisti di Luhansk sono riusciti a contattare Khokhlov, il deputato del partito comunista che secondo le notizie (false) sulla fantomatica legge avrebbe avanzato l’iniziale proposta poi approvata. Ebbene, lui ha negato di essere mai stato il firmatario di una tale proposta negando addirittura di aver mai sentito parlare di una tale proposta. L’unica “fonte” a cui si è riusciti a risalire utilizzata dagli articoli che scandalizzati davano la notizia dell’approvazione della legge anti omosessualità, è un post in FB di Vsevolod Filimonenko, un giornalista ucraino residente a Kiev di posizioni apertamente nazionaliste vicino al governo di Kiev e membro del partito di estrema destra O.Lyashko [2].
    Tutto questo ci dimostra una volta di più che non è possibile basare la nostra comprensione su ciò che sta avvenendo nel Donbass su un’acritica e superficiale lettura dei media internazionali. Ciò diventa ancora più vero quando le notizie hanno un immediato uso propagandistico come in questo caso. E’ necessario quindi essere prudenti, verificare e incrociare le fonti, ed evitare reazioni da lettore di stampa scandalistica.

    [1] http://revolution-news.com/lugansk-outlaws-homosexuality-2-5-years-punishment/
    [2] http://politrada.com/news/material/id/30871; http://www.aif.ua/society/law/1093613

    • Grazie Alfredo. Il tuo è vero giornalismo.
      In effetti vi è stata e continua ad esservi una marea di menzogne inventate dal governo di Kiev e dai suoi sostenitori (nazisti o dell’estrema destra nazionalista). E’ interessante, a tal proposito, come commenta la falsa notizia uno dei due articoli da te citati: “Such lies are constantly used by Kyiv propaganda, based on the fact that nobody questions their assertions in the West, to discredit by any means the resistance in the east towards Kyiv’s state terrorism, and war against the local population in the east of the country”. Si, i golpisti di Kiev sono sicuri che qualsiasi menzogna propalano viene poi accettata senza discussione o critica alcuna dagli organi di informazioni occidentali. Tutto è buono per diffamare i filorussi e la Russia stessa e tutte le atrocità commesse dal governo nazista e golpista di Kiev devono essere nascoste. Questa continua ad essere la linea della nostra informazione. Purtroppo!

    • Filimonenko vive a Lugansk, non a Kiev. Ad ogni modo potrebbe essere effettivamente un falso, come ho scritto nell’ “aggiornamento” in cima all’articolo. Me ne scuso. Ma se è un falso rimane incredibile che i ribelli abbiano condiviso la notizia: in pratica si sarebbero “trollati da soli”, credendo ad una cosa creata ad arte per screditarli e condividendola.

  8. Questo articolo riporta correttamente fatti e vicende vere. Inutile innervosirsi perchè racconta verità che “non piacciono”. Questo accade quando si hanno convinzioni precostituite.

  9. Quando sbaglierete in questo sito a sfavore del governo golpista di Kiev? Questi sono sbagli “annunciati”, dovuti ad un pregiudizio favorevole al golpe di febbraio, che si è messo sotto i piedi i principi della democrazia, e assolutamente sfavorevole ai filorussi, che quel golpe non hanno mai accettato. In altre occasioni, in fatti di gran lunga più gravi, avete dimostrato una accortezza e prudenza davvero formidabili. Ad esempio non avete riportato la telefonata intercettata tra il ministro degli Esteri estone Urmas Paet e la responsabile della politica estera dell’Unione Europea Catherine Ashton, nella quale il ministro affermava, nel segreto di un colloquio privato, che i cecchini che avevano sparato a Maidan su polizia ed opposizione erano stati assoldati dai leader della prostesta, perchè…. la fonte del ministro Urmas non sarebbe stata sicura (sic!). Mah, comunque non sarebbe male se un giornalismo indipendente e privo di pregiudizi e dogmi precostituiti vari (sempre e solo rigorosamente anti-russi) cerchi di fare un pò di chiarezza su questa vicenda, anche perchè tra coloro che appoggiarano i leader della rivolta di Maidan, vi era anche l’attuale presidente ucraino.

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