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GEORGIA: Sarà riesumato il cadavere di Zurab Zhvania. L'ex premier fu la prima vittima di Saakashvili?

A nove anni dal misterioso decesso dell’ex primo ministro georgiano Zurab Zhvania, trovato morto in un appartamento a Tbilisi nel febbraio del 2005, e a due anni dalla riapertura del caso, la lunga inchiesta sulla morte del politico georgiano sembra essere arrivata a un nuovo punto di svolta. Le autorità di Tbilisi hanno deciso infatti che il corpo dell’ex primo ministro verrà riesumato per aiutare le indagini sulla sua morte. L’esumazione di Zhvania, a cui la famiglia ha dato il consenso, verrà effettuata da un team di esperti forensi stranieri, e servirà a cercare di far luce sulla misteriosa scomparsa dell’ex primo ministro e sulle vere cause del suo decesso.

Il caso Zhvania

Zurab Zhvania fu insieme a Saakashvili uno dei principali leader della Rivoluzione delle Rose, movimento che nel 2003 destituì il presidente Shevardnadze, accusato di corruzione e di aver truccato le elezioni presidenziali; decretando l’inizio proprio dell’era Saakashvili. Già presidente del Parlamento georgiano, dal novembre 2003 Zhvania ricoprì il ruolo di ministro di stato, mentre dal febbraio del 2004 fu primo ministro della Georgia.

Il 3 febbraio del 2005 Zhvania venne trovato morto in un appartamento in affitto a Tbilisi; insieme a lui c’era anche il corpo senza vita di Raul Yusupov, allora presidente della regione Kvemo Kartli. Secondo quanto stabilito dalle indagini ufficiali e dall’autopsia, la morte di Zhvania e di Yusupov sarebbe stata causata da un avvelenamento da monossido di carbonio, causato da una stufa difettosa presente all’interno dell’appartamento. Nonostante lo scalpore che questa vicenda suscitò in tutto il paese, il caso venne chiuso abbastanza velocemente da Saakashvili, il quale adottò un atteggiamento che provocò più di qualche sospetto soprattutto tra i familiari dell’ex primo ministro.

I sostenitori di Zhvania non hanno però mai creduto a questa versione dei fatti, accusando proprio Saakashvili di avere inscenato la morte dell’ex primo ministro, e chiedendo quindi più volte di far luce sulla sua scomparsa. Tra coloro che hanno puntato il dito contro Saakashvili c’è stato anche l’ex presidente Shevardnadze, da poco scomparso, il quale affermò addirittura che Zhvania era destinato a diventare il nuovo presidente del paese. Secondo Shevardnadze “negli ambienti di governo erano ben consci del fatto che Zhvania in futuro sarebbe diventato inevitabilmente il numero uno. Per questo è stato ucciso”.

La riapertura delle indagini

Dopo anni di silenzio, nel 2012, con l’ascesa al potere del Georgian Dream di Ivanishvili, il nuovo governo ha deciso di riaprire le indagini per fare maggiore chiarezza sul caso Zhvania. Tra i membri del nuovo parlamento eletto nel 2012, sempre tra le fila del Sogno Georgiano, c’è Giorgi Zhvania, fratello di Zurab, che da sempre accusa Saakashvili e una serie di altri “nomi forti” dello United National Movement (tra cui anche Vano Merabishvili, ex primo ministro) di avere architettato la morte del fratello e avere in seguito distrutto le prove. Lo stesso Ivanishvili ha dichiarato la necessità di approfondire le indagini sul decesso di Zhvania, definendo l’inchiesta riguardante la morte dell’ex primo ministro una priorità assoluta del suo governo.

A partire dal marzo 2014, Saakashvili è ricercato dalla procura georgiana per essere interrogato come testimone nel processo sulla morte di Zhvania. L’ex presidente, che ha lasciato il paese lo scorso novembre [al momento, secondo il New York Times, conduce una vita da hipster a Brooklyn, ndr.], si è però sempre rifiutato di prendere parte all’interrogatorio, temendo l’arresto in caso di un suo ritorno a Tbilisi. Come affermato anche dal primo ministro Garibashvili, “Saakashvili dovrebbe rispondere a tutte le domande dell’indagine, altrimenti i sospetti contro di lui saranno approfonditi ulteriormente. Se ha ancora un po’ di buon senso, dovrebbe venire in Georgia”. Inoltre, sempre secondo Garibashvili, se l’ex presidente continuerà a rifiutarsi di comparire davanti all’ufficio del Procuratore Generale, verrà inserito nella lista delle persone ricercate. “Se Saakashvili non si presenta, verrà rilasciato un mandato di cattura internazionale nei suoi confronti, in conformità con la legislazione georgiana”.

Chi è Emanuele Cassano

Ha studiato Scienze Internazionali, con specializzazione in Studi Europei. Per East Journal si occupa di Caucaso, regione a cui si dedica da anni e dove ha trascorso numerosi soggiorni di studio e ricerca. Dal 2016 collabora con la rivista Osservatorio Balcani e Caucaso.

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