LETTONIA: Da aprile sarà aperta al pubblico l'ex sede del KGB a Riga

Il luogo simbolo del potere sovietico e della persecuzione nei confronti del popolo lettone. Nei suoi sei piani e nei sotterranei resta la memoria storica di tanti detenuti e deportati.

I lettoni la chiamano da sempre “Stūra māja” (la casa d’angolo), perché situata proprio all’angolo fra Brīvības e Stabu iela. Finirci dentro, durante il periodo sovietico, era la peggior disgrazia che potesse capitare, poiché era la sede del Valsts Drošības komiteja, il comitato per la sicurezza dello stato, meglio noto da noi come KGB. Ora la “casa d’angolo” verrà aperta al pubblico da fine aprile ad ottobre, e sarà la sede di diverse mostre nell’ambito del programma di Riga 2014, capitale europea della cultura.

E’ stato infatti appena firmato il contratto per l’utilizzo dell’edificio nell’ambito del progetto “Stūra māja. Lieta Nr. 1914/2014″. Il progetto partirà dal 30 aprile, quando sarà possibile visitare i vari piani dell’edificio, e insieme ad essi le esposizioni storiche e artistiche che vi saranno ospitate.

Saranno aperti al pubblico il cortile interno, i sotterranei, e il primo, quarto, quinto e sesto piano. Sarà un’occasione unica per visitare uno dei luoghi che hanno raccolto le pagine più dolorose della storia lettone del secondo novecento.
L’edificio, rimasto vuoto dopo la fine del regime sovietico, è stato spesso al centro di discussioni sul suo possibile riutilizzo, o la sua apertura come museo storico. Ma finora la mancanza di finanziamenti e di risorse per la ristrutturazione di un edificio così grande, avevano sempre bloccato ogni progetto. Adesso l’occasione di Riga 2014 ha permesso questa temporanea riapertura e potrebbe essere l’avvio di nuovi progetti più a lungo termine.

Intanto per l’apertura al pubblico prevista per fine aprile, la firma sul contratto avvenuta in questi giorni rende possibile l’avvio dei lavori di adeguamento degli impianti e di ristrutturazione, che saranno effettuati però cercando il più possibile di mantenere l’aspetto originale dell’edificio, così com’era negli anni del regime sovietico e per minimizzare l’impatto visivo dei lavori tecnici.

L’edificio all’angolo fra Brīvības e Stabu iela ha un centinaio di anni ormai. Subito dopo l’occupazione sovietica del paese, venne scelto come sede del ministero della giustizia del nuovo regime, e alcuni suoi locali, come pure i sotterranei, furono usati dal KGB per gli interrogatori e anche come prigione, per il primo periodo di detenzione dei detenuti in attesa di giudizio, che spesso poi partivano da quei locali per essere deportati in Siberia o in Mordovia, o vi lasciavano la vita stessa.

Oltre alla visita nelle sale che ospitano esposizioni e mostre, il programma dell’apertura da fine aprile ad ottobre, prevede anche escursioni guidate per visitare l’edificio e le stanze dove si eseguivano gli interrogatori, le celle e i locali di detenzione. La direzione del Museo dell’occupazione, che cura anche le escursioni alla “Stūra māja”, prevede che saranno circa 75 mila le persone che visiteranno nei mesi di apertura l’edificio. Sono previste due visite guidate all’ora, con venti persone per ogni visita. Per motivi di sicurezza dell’edificio stesso, sarà possibile ospitare solo 140 persone insieme. Dunque, oltre alle 40 persone all’ora per le visite guidate, l’ingresso per le mostre sarà aperto a 100 persone alla volta.

Chi è Paolo Pantaleo

Giornalista e traduttore, Firenze-Riga. Jau rīt es aiziešu vārdos kā mežā iet mežabrāļi

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Un commento

  1. Sarebbe interessante farlo visitare ai nostalgici dell’Unione Sovietica.

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