George M.Groutas

CIPRO: Il calcio cipriota verso la riunificazione?

Accordo storico per il calcio cipriota: presso la sede della FIFA a Zurigo nella giornata di oggi si sono incontrati i presidenti delle due federazioni che controllano il calcio dell’isola mediterranea. Costakis Koutsokoumnis, presidente della federcalcio cipriota, e Hasan Sertoğlu, presidente della federcalcio di Cipro Nord, hanno firmato un accordo provvisorio alla presenza dei presidenti di FIFA e UEFA, Sepp Blatter e Michel Platini.

Secondo l’accordo la KTFF (Kıbrıs Türk Futbol Federasyonu), che controlla l’attività calcistica nei territori secessionisti dell’autoproclamata Repubblica Turca di Cipro del Nord, entrerà a far parte della Kypriaki Omospondia Podosferou, l’unica federcalcio finora riconosciuta dalla FIFA. Scopo dell’accordo, secondo la FIFA, è di “unificare e facilitare il progresso del calcio tra le comunità calcistiche dell’isola di Cipro attraverso un rapporto basato sulla fiducia, il rispetto reciproco e la buona volontà”. Secondo il sito Non-FIFA Football, l’accordo stipulerebbe inoltre la possibilità per la rappresentativa di Cipro del Nord di disputare amichevoli contro membri FIFA e dovrebbe aprire la lega greco-cipriota ai club del nord secessionista.

La Repubblica Turca di Cipro del Nord è uno stato de facto indipendente proclamato nel 1983 e nato dall’occupazione turca della parte settentrionale dell’isola nel 1974. A livello internazionale è riconosciuto dalla sola Turchia, che ne salvaguarda la sovranità attraverso l’occupazione militare. Lo stato possiede una lega calcistica attiva fin dal 1995 e già prima della proclamazione dell’indipendenza aveva mandato una rappresentativa ai giochi islamici di Smirne del 1980. La nazionale è considerata una delle potenze del calcio non-FIFA: nell’ultima edizione della VIVA World Cup, il mondiale dei paesi non riconosciuti, ha raggiunto la finale, perdendo per 2-1 contro la nazione ospitante, il Kurdistan Iracheno. Oltre alla nazionale, la KTFF organizza anche una lega nazionale su tre divisioni. Lo scorso anno si sono confermati campioni in carica della SüperLig i giallorossi del Çetinkaya Türk, la squadra più titolata di Cipro del Nord con quattordici scudetti: nove vinti negli ultimi diciotto anni, a distanza di tre decenni dai primi cinque successi arrivati tra il 1958 e il 1970. Il campionato è arrivato alla sesta giornata, ma il Çetinkaya langue a metà classifica con due vittorie, due pareggi e due sconfitte. In testa c’è un’altra squadra di Lefkoşa (il nome turco di Nicosia, la capitale divisa tra i due stati), il Küçük Kaymaklı Türk, con due punti di vantaggio sullo Yenicami Ağdelen, sempre di Nicosia (per cui ha giocato qualche partita anche un nazionale abcaso, Anrik Tanija).

In un documento FIFA Cipro del Nord era elencato tra i venti territori indicati come “Nuovi membri potenziali” della confederazione, classificati in tre categorie di priorità. La prima categoria comprende sei stati indipendenti non affiliati alla FIFA (Kiribati, Isole Marshall, Micronesia, Principato di Monaco, Palau e Tuvalu), la seconda categoria nove territori non indipendenti (Guadalupa, Groenlandia, Isola di Man, Jersey, Martinica, Marianne Settentrionali, Reunion, Sint Maarten e Zanzibar). Nella terza categoria, che comprende cinque territori definiti politicamente sensibili, figurano oltre a Cipro del Nord anche la Catalogna, il Kosovo, l’Ossezia del Nord e Gibilterra. Quest’ultima, recentemente, è stata ammessa al consesso UEFA e ha organizzato le prime amichevoli ufficiali che disputerà: al doppio scontro con l’Estonia si sono aggiunte amichevoli contro le isole Fær Øer e contro la Slovacchia, contro cui la colonia britannica esordirà il 19 novembre.

Sembra ancora bloccata la situazione calcistica del Kosovo, nonostante la FIFA abbia ospitato una serie di colloqui tra i presidenti delle due federcalcio interessate, il serbo Tomislav Karadžić e il kosovaro Fadil Vokrri. Secondo Andrew Warshaw di Inside World Football Karadžić ha respinto ogni prospettiva di riconoscimento del Kosovo, dichiarando: “Io non accetterò fino a quando saranno membri delle Nazioni Unite. La nostra posizione sul problema è chiara e continueremo a sostenerla”. Diversi giocatori kosovari giocano per altre squadre nazionali, quali l’Albania e la Svizzera, direttrice di una corposa diaspora.

Recentemente si è parlato della nazionale del Kosovo in relazione al ragazzo prodigio del Manchester United Adnan Januzaj, giocatore belga di origine kosovara su cui si è aperto un vero e proprio caso. Januzaj è attualmente eleggibile per le nazionali di Belgio (per nascita e passaporto), Albania (per i suoi genitori), Turchia (per i suoi nonni), Serbia (di cui attualmente il Kosovo è ufficialmente parte) e per la rappresentativa kosovara, pur non riconosciuta dalla FIFA. Si sono fatte sotto anche Croazia e Inghilterra: i primi sfruttando la cittadinanza jugoslava dei genitori di Januzaj, i secondi richiedendo l’eleggibilità per residenza. Le particolari regole che sovrintendono l’eleggibilità delle quattro Home Nations (le nazioni che fanno parte del Regno Unito, ovvero Inghilterra, Galles, Scozia e Irlanda del Nord) non prevedono però questa possibilità, nonostante il CT della nazionale Roy Hodgson abbia dichiarato il suo interesse nei confronti del giocatore.

Articolo apparso originariamente su Dinamo Babel

Chi è Damiano Benzoni

Giornalista pubblicista, è caporedattore della pagina sportiva di East Journal. Gestisce Dinamo Babel, blog su temi di sport e politica, e partecipa al progetto di informazione sportiva Collettivo Zaire74. Ha collaborato con Il Giorno, Avvenire, Kosovo 2.0, When Saturday Comes, Radio 24, Radio Flash Torino e Futbolgrad. Laureato in Scienze Politiche con una tesi sulla democratizzazione romena, ha studiato tra Milano, Roma e Bucarest. Nato nel 1985 in provincia di Como, dove risiede, parla inglese e romeno. Ex rugbista.

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