SERBIA: Il premier Dačić critica Milosevic e il regime (di cui fece parte)

Il premier della Serbia, Ivica Dačić, leader del Partito Socialista serbo (SPS), lo scorso mese (il 24 settembre 2013), a Niš, in occasione del tredicesimo anniversario dalla caduta del regime di Slobodan Milošević (avvenuta il 5 ottobre 2000) afferma davanti ai giornalisti: “Grazie per averci sconfitti nel 2000”. E aggiunge che gli dispiace che non lo abbiano fatto prima perché “non avremmo commesso così tanti errori negli anni ’90.” Sottolinea che tutto ciò deve essere lasciato al passato.

E’ bene rammentare, che nel corso degli anni ’90, l’attuale premier serbo è stato un giovane esponente del regime di Milošević. Lo si può vedere in un breve video dove accusa Vuk Drašković (nel marzo 1998), all’ora all’opposizione, di essere totalmente “sotto controllo di forze straniere” (alludendo al fatto che l’Occidente guidasse – e finanziasse – l’opposizione in Serbia).

Nel 2007 (circa un anno prima del ritorno in una coalizione di governo dell’SPS), viene pubblicato, in occasione del ventesimo anniversario dell’Ottava seduta del Comitato centrale della Lega dei Comunisti della Serbia (settembre 1987), un volume che nasce sotto gli auspici dell’associazione culturale Sloboda (Libertà), la quale supporta l’ex presidente serbo Slobodan Milošević.

Ivica Dačić, all’epoca già presidente del Partito Socialista Serbo (che fu appunto il partito di Milošević) saluta l’inizio dei lavori interpretando l’Ottava seduta come “l’inizio del movimento nazionale per la liberazione nazionale della Serbia nel XX secolo.”1 Dačić si domanda se l’Ottava seduta abbia “creato la storia” oppure sia stato “il tempo nel quale siamo vissuti a creare tali eventi?”2 Non solo, egli afferma che la seduta è da considerarsi “l’inizio della democratizzazione della Lega dei comunisti,” oltre che il “primo tentativo di ascoltare l’opinione e [ottenere] il supporto del pubblico.”

“And Slobo created Dačić”, di Predrag “Corax” Koraksić

Ancora, il 24 marzo 2009, in occasione del decimo anniversario del bombardamento della Nato contro la Repubblica Federale di Jugoslavia (Serbia e Montenegro), Ivica Dačić ricorda il crimine compiuto ai danni della Serbia ed in particolare delle vittime, civili e non, delle bombe dell’Alleanza Atlantica, durante l’inaugurazione di una targa in memoria dei caduti nelle fila del Ministero degli Interni. E’ bene ricordare che la Nato ufficialmente intervenne per sanzionare il regime miloševićiano.

Alla luce di quanto sopra esposto, quindi, la netta critica del premier Dačić verso quello che fu il regime di Milošević è un passo in avanti, coraggioso, verso le riforme e verso l’Europa. Certo, alcuni potrebbero sostenere che è un atteggiamento “ipocrita”, magari “tardivo”. Un lettore del quotidiano belgradese Blic, alludendo al “grazie per averci sconfitti” di Dačić, commenta ironico “di nulla e alla prossima”.

Tuttavia, al di là di facili ironie sulle inversioni di rotta, sui ripensamenti dei leader politici (in generale, sia chiaro, Italia inclusa), va preso atto, volendo citare le parole di Martin Schulz (Presidente del Parlamento Europeo) “la Serbia “coraggiosamente si confronta con un passato doloroso.” Spetterà ovviamente agli storici stabilire se la revisione storica del premier serbo sul 5 ottobre 2000 sia il frutto del tempo (europeo?) nel quale viviamo.

1 Uroš Šuvaković (ed.), Osma sednica CK SKS (Beograd: Smisao i Sloboda, 2009), p. 13.

2 Šuvaković, Osma cit., p. 13.

Chi è Christian Costamagna

Christian Costamagna, classe 1979, ha insegnato presso l'Università del Piemonte orientale nell'anno accademico 2014-2015 (corso di Storia contemporanea e dell’Europa Orientale) dove ha conseguito il dottorato di ricerca in Scienze Storiche. Nella tesi di dottorato si è occupato dell’ascesa al potere di Slobodan Milosevic nella seconda metà degli anni ’80. Ha svolto ricerche d’archivio a Belgrado e Lubiana. I suoi articoli sono apparsi su East Journal, Geopolitical Review. Geopolitica – Rivista dell’Istituto di Alti Studi in Geopolitica e Scienze Ausiliarie, Mente Politica, European Western Balkans, e sul “LSE blog about South Eastern Europe”. Costamagna è consulting analyst per Wikistrat.

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