POLONIA: Incontro con il Console Generale a Milano. Bielorussia e Ucraina in agenda

«L’Ucraina è stata per noi una grande delusione […]. Attraverso queste pressioni non si raggiunge l’obiettivo principale […]. Con queste misure si allontana l’Ucraina dall’Unione Europea, non punendo direttamente il principale responsabile, che in questo caso è il Presidente ucraino. La società ucraina è abbastanza vicina, è molto favorevole ad una collaborazione sia con l’Unione Europea, sia con l’Alleanza Atlantica».

Così si è espresso il Console Generale della Repubblica di Polonia a Milano, Krzysztof Strzałka, in un suo intervento presso l’Università Cattolica, richiamando a quella che definisce come un double standard applicato dalla “Vecchia Europa”, nei confronti di un Paese non pienamente democratico come l’Ucraina vada a compromettere i progressi così difficilmente raggiunti nell’aprire le istituzioni di questi Paesi ai valori condivisi in Europa e nel complesso della realtà occidentale.

Le considerazione del Rappresentante polacco si sono poi spostate sul secondo, problematico vicino del Paese, la Bielorussia, ricordando una ad una, la lunga teoria di sanzioni che l’Unione Europa ha inasprito nel corso di questo anno che volge al termine. Solo per citarne alcune: Decisione del Consiglio dell’Unione Europea 2010/639/CFSP, del 26 ottobre 2010. Questa fa riferimento a gravi violazioni dei diritti umani, commessi da esponenti del regime a partire dal 2004 e prevede al suo interno un’iniziale lista di personalità sottoposte a congelamento dei beni ed interdizione dall’espatrio*.

Tali provvedimenti hanno acceso uno scontro diplomatico senza precedenti tra Bruxelles e Minsk. L’alto Rappresentante dell’Unione per gli Affari Esteri e la Sicurezza, Catherine Ashton, ha chiesto e ottenuto il richiamo in patria degli ambasciatori. La schiacciante vittoria e la riconferma plebiscitaria ottenuta da Lukashenko nelle ultime elezioni ha congelato questa situazione, che definirei “intermedia”, tra l’assoluta rinuncia ad un futuro e concreto percorso di avvicinamento europeo così come ad un incondizionato appoggio (nonostante la disparità di forze), alla controparte russa.

La perpetuazione al potere ed il futuro politico di personaggi come Lukashenko o Viktor Fedorovych Yanukovych, ha concluso Strzałka, dipende, in gran parte, dal protrarsi indeterminato della possibilità di aprire e chiudere ad un’Occidente incapace di proporre una politica estera unitaria.

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*Tale decisione è stata in seguito implementata dalle Decisione 2011/69/CFSP (2 febbraio 2011), a sua volta corretta dalle Implementing Decisions 2011/174/CFSP (22 marzo 2011), e 2011/301/CFSP (24 maggio 2011); 2011/357/CFSP (21 giugno 2011); 2011/666/CFSP (11 ottobre 2011), rivista dalla Implementing Decision 2011/847/CFSP (17 dicembre 2011); 2012/36/CFSP (24 gennaio 2012), ampliata dalla 2012/126/CFSP (29 febbraio 2012).

Chi è Pietro Acquistapace

Laureato in storia, bibliofilo, blogger e appassionato di geopolitica, scrive per East Journal di Asia Centrale. Da sempre controcorrente, durante la pandemia è diventato accompagnatore turistico. Viaggia da anni tra Europa ed Asia alla ricerca di storie e contatti locali. Scrive contenuti per un'infinità di siti e per il suo blog Farfalle e Trincee. Costantemente in fuga, lo fregano i sentimenti.

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