SERBIA: Pronta ad accettare la risoluzione Onu sul Kosovo

(Reuters) La Serbia ha votato una risoluzione dell’Onu sul Kosovo, mettendo una pietra sopra le precedenti richieste di riaprire il tavolo dei negoziati sullo status dell’ex provincia. La decisione, ampiamente sponsorizzata dai paesi europei tra cui l’Italia, è contemporaneamente una concessione e un primo avvicinamento della Serbia all’Unione Europea. La Serbia ha accettato di dialogare con il Kosovo e questo, secondo la risoluzione non vincolante dell’Assemblea Generale dell’Onu, potrebbe promuovere la collaborazione tra le parti. La risoluzione è stata approvata per acclamazione dall’assemblea delle 192 nazioni.

La Serbia ha perso il controllo del Kosovo nel 1999 in seguito al bombardamento Nato, voluto per fermare le violenze contro la popolazione di etnia albanese. Il Kosovo si è autoproclamato indipendente nel 2008 con il sostegno degli Stati Uniti e della maggioranza dei paesi dell’Unione Europea. A luglio, la Corte Internazionale dell’Aia, interpellata dalla stessa Serbia, ha sentenziato che il Kosovo non ha violato alcuna legge internazionale proclamandosi indipendente.

Belgrado si è poi rivolta alle Nazioni Unite, presentando una risoluzione secondo la quale non è accettabile una secessione unilaterale e ha chiesto “una soluzione accettabile per tutti, riguardo a tutte le problematiche principali”, tra cui anche lo status del Kosovo. Ma la Serbia, che ha ripetuto più volte che non appoggerà mai l’indipendenza del Kosovo, ha detto ieri alla fine di lunghe settimane di lobbying degli ufficiali europei che potrebbe accettare una versione alleggerita del testo. Il testo passato dall’Assemblea Generale ha fatto cadere la condanna per la dichiarazione d’indipendenza del Kosovo, ha accettato l’opinione del tribunale dell’Aia e ha accolto positivamente la prontezza dell’Ue, “per facilitare un processo di dialogo tra le parti”. La Farnesina ha accolto positivamente l’adozione della risoluzione, sostenendo l’importanza dell’intervento dell’Europa e ravvisando l’impegno in prima persona del ministro Franco Frattini.

“L’adozione della risoluzione dimostra ancora una volta che la prospettiva europea resta un fattore di primaria importanza per aiutare il superamento delle crisi regionali in Europa”, ha scritto la Farnesina in una nota diffusa nella mattinata.

Fonte: Reuters

Chi è Matteo Zola

Giornalista professionista e professore di lettere, classe 1981, è direttore responsabile del quotidiano online East Journal. Collabora con Osservatorio Balcani e Caucaso e ISPI. E' stato redattore a Narcomafie, mensile di mafia e crimine organizzato internazionale, e ha scritto per numerose riviste e giornali (EastWest, Nigrizia, Il Tascabile, Il Reportage). Ha realizzato reportage dai Balcani e dal Caucaso, occupandosi di estremismo islamico e conflitti etnici. E' autore e curatore di "Ucraina, alle radici della guerra" (Paesi edizioni, 2022) e di "Interno Pankisi, dietro la trincea del fondamentalismo islamico" (Infinito edizioni, 2022); "Congo, maschere per una guerra"; e di "Revolyutsiya - La crisi ucraina da Maidan alla guerra civile" (curatela) entrambi per Quintadicopertina editore (2015); "Il pellegrino e altre storie senza lieto fine" (Tangram, 2013).

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