http://www.gulliver.it

NORD CAUCASO: Sochi 2014, tra voglia di turismo e dubbi sulla sicurezza

Sono ormai vicine le prossime Olimpiadi invernali, che si svolgeranno nel 2014 a Sochi, cittadina russa situata sul Mar Nero ed inclusa nel Territorio di Krasnodar. Per la Russia si tratta delle prime Olimpiadi invernali mai organizzate, dopo che Mosca nel 1980 organizzò per la prima volta quelle estive. Per il paese, l’organizzazione dei XXII Giochi olimpici invernali, evento di fama mondiale, capace di catalizzare l’attenzione di centinaia di migliaia di persone da tutto il mondo, può essere il primo passo fondamentale per far aprire il Caucaso al turismo. In previsione di questo evento, infatti, il governo sta cercando di attrezzare al meglio la regione in modo da trasformarla in uno dei più moderni centri per il turismo invernale, al pari degli standard europei e americani, per poter accogliere turisti provenienti da tutto il mondo

La Northern Caucasus Resorts

Per aiutare e coordinare lo sviluppo e la promozione del Caucaso come meta del turismo invernale, è stata creata la Northern Caucasus Resorts, un operatore che dovrà occuparsi di progettare e seguire la realizzazione di vari impianti per il turismo invernale nella regione. Il progetto, approvato dallo stesso governo russo, è in fase di attuazione, e prevede la costruzione di cinque grandi complessi sciistici: Lago-Naki, compreso in un territorio spartito tra la repubblica di Adighezia e il Territorio di Krasnodar, Arkhyz, nella repubblica di Karačaj-Circassia, Elbrus-Bezengi, nella repubblica di Cabardino-Balcaria, Mamison, nell’Ossezia del Nord, e Matlas, nel Daghestan.
“Verrà eseguito un ampio progetto per la costruzione di cinque nuovi resort di prima classe con servizi e livelli tecnici comparabili alle stazioni sportive più popolari al mondo”.
Così dice il sito del progetto, sostenendo inoltre che questo nuovo complesso sciistico, che sarà il più grande al mondo, comprenderà 897 km di piste da sci, 179 impianti di risalita, 91.426 posti letto per accogliere i turisti e potrà accogliere giornalmente circa 150.000 visitatori.
Nonostante le idee e i soldi per la realizzazione non manchino, l’instabilità della regione rimane comunque un freno per questo ambizioso progetto, che potrebbe fare fatica a decollare, almeno finché la situazione socio-politica del Caucaso settentrionale rimarrà tale.

L’esempio dell’Adighezia

Situata sul versante nord del Caucaso, circondata interamente dal territorio di Krasnodar e a pochi chilometri dalla repubblica di Karačaj-Circassia e dall’Abkhazia, la Repubblica di Adighezia è una delle entità della Federazione Russa che fanno parte del Distretto Federale Meridionale. Il governo di Aslan Tchakushinov, presidente dal 2007, ha scelto di puntare sul turismo per risollevare una regione che ha spesso risentito della crisi politica e delle tensioni etniche che hanno colpito negli ultimi anni il Caucaso settentrionale.

Il territorio dell’Adighezia è prevalentemente montuoso e ricco di foreste, le quali occupano oltre un terzo del territorio. Nella repubblica sono presenti due parchi naturali: la Riserva Naturale della Biosfera del Caucaso, bene protetto dall’UNESCO, e la Gornaia Adighezia. Per questo, la forma di turismo più popolare nel paese è il turismo di montagna, con molte attività ad esso connesse, come il campeggio, la caccia e il turismo ippico. L’Adighezia vuole inoltre approfittare delle proprie montagne per attrarre e sviluppare un altro tipo di turismo derivato da quello montano: il cosiddetto “turismo bianco”, ovvero quello sciistico. È infatti prevista nel paese la costruzione di un importante impianto sciistico presso il plateau di Lago-Naki, progetto che fa parte dell’ambizioso intento di trasformare, come detto in precedenza, l’intera area del Caucaso in un punto di riferimento per il turismo invernale. Questo nuovo impianto, per il quale, secondo le autorità locali, verranno erogati 190 milioni di euro di fondi, entro il 2019 potrebbero arrivare ad attirare in totale dai 20 ai 25 mila visitatori al giorno.

Il progetto però, non è così semplice da realizzare. Come detto prima, la sicurezza della regione non è sempre garantita, e alcune repubbliche sono esposte a un non irrilevante pericolo di terrorismo. Non sono pochi i casi di uccisioni o rapimenti di turisti in questa zona, soprattutto nelle repubbliche del Caucaso nord-orientale, irrequieti vicini con i quali il paese deve fare i conti. Dunque, nonostante l’Adighezia abbia i mezzi per diventare una consolidata meta turistica, deve però affrontare la propria realtà, e più in generale, la problematica situazione in cui versa l’intera regione del Caucaso russo. La scelta di puntare sul turismo denota comunque la voglia di questo paese di promuovere le sue bellezze e lasciarsi alle spalle la difficile situazione socio-politica della regione.

Anche se probabilmente le persone che la prossima estate passeranno le proprie vacanze in sulle montagne del Caucaso non raggiungeranno le cifre sperate, il governo russo si augura che in un futuro non troppo remoto la situazione di questa tumultuosa regione possa migliorare, e che, messe da parte le tensioni etniche e politiche, le maestose montagne della catena del Caucaso, come del resto tutta la zona circostante, ricca di magnifici paesaggi e di pregevoli testimonianze storiche, diventino famose per la loro bellezza invece che per i sanguinosi conflitti degli ultimi anni.

Chi è Emanuele Cassano

Ha studiato Scienze Internazionali, con specializzazione in Studi Europei. Per East Journal si occupa di Caucaso, regione a cui si dedica da anni e dove ha trascorso numerosi soggiorni di studio e ricerca. Dal 2016 collabora con la rivista Osservatorio Balcani e Caucaso.

Leggi anche

Russia mobilitazione

La Russia sta perdendo la presa sul Caucaso?

La debolezza della Russia sta diventando occasione per riaprire vecchi conflitti nel Caucaso. L'attacco dell'Azerbaijan all'Armenia, malgrado la presenza di peacekeepers russi, ne è un esempio...

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com