KOSOVO: La minoranza serba, tra minacce e nazionalismo

A pochi giorni dall’ultimo Consiglio di Sicurezza dell’ONU, in cui è stato esaminato il recente rapporto Unmik sulla situazione attuale in Kosovo, alcune agenzie di stampa serbe sono riuscite a scorgere alcune anticipazioni sui contenuti del documento. Sembra che il segretario Generale dell’ONU Ban Ki Moon abbia ammonito con forza i continui attacchi da parte dei cittadini albanesi ai danni della minoranza serba, ricordando che il perseverare di tali avvenimenti non farà che rallentare il processo di stabilizzazione e di dialogo tra Serbia e Kosovo. La tensione tra i gruppi etnici non si arresta in particolare al nord del Kosovo, nonostante le forze internazionali (come Kfor o Eulex) non facciano altro che ricordare durante gli incontri istituzionali, quanto la loro presenza sul territorio venga sempre più rinforzata e perfezionata per garantire la sicurezza.

Purtroppo però tra febbraio e maggio 2012 gli scontri tra le componenti albanese e serba si sono intensificati, non soltanto nella città più “calda” Kosovska Mitrovica, ma anche nei piccoli villaggi più periferici o nei paesi del distretto di Klina. L’agenzia di stampa Tanjug pochi giorni fa ha dichiarato che nel villaggio di Klinavac le strade sono state ricoperte di volantini anonimi recanti minacce verso la popolazione serba, che veniva invitata a lasciare il paese.

La KFOR è a conoscenza di questi episodi ma  ha dichiarato di dover mantenere il silenzio per questioni operative, nel tentativo di garantire una protezione completa della popolazione serba. E’ sempre delle ultime ore la notizia di un tentativo di aggressione ai danni di una confraternita di religiosi serbi, nei pressi del monastero di Orahovac; la notizia di una nuova aggressione da parte di alcuni cittadini albanesi va ad aggiungersi alle decine di episodi legati all’intolleranza anche dal punto di vista religioso. Quel che emerge dall’evidenza dei fatti è che a causa delle continue ritorsioni e violenze tra i gruppi etnici, con gli anni diminuisce sempre più il numero dei serbi che fa ritorno nelle proprie abitazioni a nord del Kosovo, abbandonate durante gli anni del conflitto.

Dunque le ultime dichiarazioni di Ban Ki Moon rispetto alla mancata tregua in Kosovo sembrano sempre più un evidente monito di riflessione rivolto alle istituzioni europee e alle varie missioni euro-atlantiche, e all’appoggio che esse, direttamente o indirettamente, hanno conferito alla causa albanese penalizzando così la minoranza serba. A torto o a ragione, la minoranza serba – che pure non ha mancato da parte sua di fomentare lo scontro con le autorità kosovare, ha espresso il suo disagio votando in blocco per il nazionalista Nikolic alle ultime elezioni presidenziali.

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