Dopo giorni di violenta protesta di piazza, in seguito al risultato delle elezioni parlamentari del 5 aprile che hanno visto il Partito Comunista vincere con 50% dei voti, il Presidente Voronin ha richiesto alla Corte Costituzionale di autorizzare la riconta dei voti.
Chişinău accusa Bucarest di aver organizzato le proteste di piazza, un’accusa gravissima a un paese membro dell’Unione Europea. L’ambasciatore a Chişinău è stato dichiarato “persona non grata”, alcuni giornalisti sono stati espulsi e visti ad hoc sono stati introdotti per i cittadini romeni che intendono recarsi in Moldavia. Sono questi alcuni degli effetti sulla Romania della “rivoluzione rubata”, espressione con cui sono state definite a Bucarest le proteste di decine di migliaia di persone a Chişinău, represse dalle autorità.
Per l’unico presidente comunista in Europa, Vladimir Voronin, la Romania è coinvolta direttamente nelle proteste di Chişinău e non vuole rinunciare alle sue mire espansioniste sul paese che storicamente è una delle regioni fondative dello stato romeno. Dura replica del presidente romeno Băsescu.
Intanto sono almeno 800mila le richieste di cittadinanza depositate fino ad oggi all’ambasciata romena a Chişinău. A fornire questi dati è stato lo stesso presidente romeno Băsescu, che ha spiegato che il fenomeno alla volontà dei richiedenti di avere un’opportunità di vita e di lavoro in ambito europeo ma anche alla comune appartenza etnica. Al momento, presso il ministero della Giustizia di Bucarest, vengono esaminate circa 20mila richieste, ma ottenere la cittadinanza romena è assai difficile e per questo si impone una modifica della legislazione vigente per accelerare le procedure. Una proposta di legge prevede che sia sufficiente avere un nonno di origine romena per poter chiedere la cittadinanza.