Incostituzionale la legge sul genocidio armeno, ma Sarkozy insiste

di Kaspar Hauser

Il presidente francese Nicolas Sarkozy persevera dopo la bocciatura della legge sul negazionismo del genocidio armeno. Il capo dell’Eliseo ha incaricato il governo di preparare un nuovo testo, dopo che il consiglio costituzionale francese ha ritenuto la legge approvata dal parlamento contraria alla libertà di espressione.

Ankara prende in considerazione il ripristino delle relazioni con Parigi. “Stavamo aspettando questa decisione”, dice il ministro degli esteri turco Ahmet Davutoglu. “E’ un passo importante. Il consiglio costituzionale francese ha preso la decisione giusta dal punto di vista del diritto internazionale, dei diritti umani e dei valori europei che tutti noi difendiamo”.

Delusa la comunità armena di Francia, la più importante dell’Europa occidentale (600.000 persone) che a Parigi protesta contro l’annullamento della legge, approvata a fine gennaio dal parlamento, che prevedeva la reclusione fino a un anno e una multa fino a 45mila euro per chi nega il genocidio degli armeni sotto l’impero Ottomano.

“E’ una decisione politica”, afferma Ara Torianian, un rappresentante degli armeni di Francia. “Il consiglio costituzionale ha ceduto alle pressioni della Turchia e dietro alle pressioni della Turchia ci sono le pressioni della lobby industriale e militare”. Altrettanto politica, a conti fatti, sembra la decisione di Sarkozy di insistere presentando un nuovo testo: le elezioni in Francia si avvicinano e il voto armeno potrebbe essere decisivo per l’inquilino dell’Eliseo. Non solo: l’elettorato di destra mal digerisce le relazioni tra l’Unione Europea (di cui la Francia è esponente di punta) e la Turchia. Sarkozy, nell’inasprire le relazioni con Ankara, farà breccia nel cuore di molti conservatori.

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Chi è Matteo Zola

Giornalista professionista e professore di lettere, classe 1981, è direttore responsabile del quotidiano online East Journal. Collabora con Osservatorio Balcani e Caucaso e ISPI. E' stato redattore a Narcomafie, mensile di mafia e crimine organizzato internazionale, e ha scritto per numerose riviste e giornali (EastWest, Nigrizia, Il Tascabile, Il Reportage). Ha realizzato reportage dai Balcani e dal Caucaso, occupandosi di estremismo islamico e conflitti etnici. E' autore e curatore di "Ucraina, alle radici della guerra" (Paesi edizioni, 2022) e di "Interno Pankisi, dietro la trincea del fondamentalismo islamico" (Infinito edizioni, 2022); "Congo, maschere per una guerra"; e di "Revolyutsiya - La crisi ucraina da Maidan alla guerra civile" (curatela) entrambi per Quintadicopertina editore (2015); "Il pellegrino e altre storie senza lieto fine" (Tangram, 2013).

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