CROAZIA: Processo Sanader, corruzione e crimine organizzato. Nuove accuse

di Kaspar Hauser

Ancora un atto d’accusa contro l’ex premier croato Ivo Sanader. È stato l’Uskok, l’ufficio croato per la lotta alla corruzione e alla criminalità organizzata, a muoversi per l’affaire Fimi Media verso Sanader e poi contro l’Hdz, il partito di centrodestra sconfitto alle elezioni parlamentari. L’Hdz è stata accusata dall’Uskok in qualità di persona giuridica coinvolta ed è il primo partito che in Croazia finirà sul banco degli imputati per avere danneggiato lo Stato.

Tra gli accusati anche l’ex portavoce del partito e del governo, Ratko Macek, l’ex tesoriere e la cassiera dell’Hdz, rispettivamente Mladen Barisic e Branka Pavosevic, la proprietaria dell’azienda Fimi Media, Nevenka Jurak, e altre persone. Dovranno rispondere dei reati di associazione a delinquere, abuso di potere e complicità. Sono tutti accusati per avere prelevato abusivamente dalla fine del 2003 al luglio del 2009 ben 46,6 milioni di kune (oltre 6 milioni di euro), denaro sottratto tramite Fimi Media da ministeri e aziende pubbliche.

Secondo gli investigatori anticorruzione, il denaro finiva nei fondi neri dell’Hdz, usati poi per le campagne elettorali riguardanti politiche e presidenziali. Non tutti i soldi venivano pompati nei conti segreti dell’Hdz: all’Uskok sono convinti che almeno 15 milioni di kune (2 milioni di euro) sono finiti nelle mani del 58enne ex primo ministro dalmata, dallo scorso luglio inquilino del penitenziario di Remetinec.

Nell’atto d’accusa e relativo dossier si legge che Sanader e soci pretendevano dai dirigenti di dicasteri, istituzioni e imprese pubbliche di stipulare contratti d’affari esclusivamente con Fimi Media, in barba alla legge sui concorsi pubblici. Parte del denaro che veniva movimentato attraverso Fimi Media finiva per essere risucchiato da Sanader, oppure concludeva il suo percorso nei fondi neri accadizetiani. Nonostante l’ennesimo guaio giudiziario, Sanader dovrebbe riottenere la libertà grazie al pagamento di una cauzione record per la Croazia: circa un milione e 650 mila euro. Dovrà però presentarsi regolarmente nella sede del Tribunale regionale di Zagabria e inoltre gli sarà sequestrato il passaporto.

Chi è Matteo Zola

Giornalista professionista e professore di lettere, classe 1981, è direttore responsabile del quotidiano online East Journal. Collabora con Osservatorio Balcani e Caucaso e ISPI. E' stato redattore a Narcomafie, mensile di mafia e crimine organizzato internazionale, e ha scritto per numerose riviste e giornali (EastWest, Nigrizia, Il Tascabile, Il Reportage). Ha realizzato reportage dai Balcani e dal Caucaso, occupandosi di estremismo islamico e conflitti etnici. E' autore e curatore di "Ucraina, alle radici della guerra" (Paesi edizioni, 2022) e di "Interno Pankisi, dietro la trincea del fondamentalismo islamico" (Infinito edizioni, 2022); "Congo, maschere per una guerra"; e di "Revolyutsiya - La crisi ucraina da Maidan alla guerra civile" (curatela) entrambi per Quintadicopertina editore (2015); "Il pellegrino e altre storie senza lieto fine" (Tangram, 2013).

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