ALBANIA: un governo di vecchi amici

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Il “Movimento socialista per l’integrazione”, forza politica di opposizione guidata dall’ex premier Ilir Meta, che nelle elezioni legislative in Albania ha ottenuto quattro dei 140 seggi del parlamento, ha deciso di allearsi con la destra, garantendo in questo modo al premier uscente Sali Berisha di riconfermarsi per altri quattro anni alla guida del nuovo governo albanese. Lo riferiscono fonti del partito. ”Ho deciso di rispondere positivamente all’invito del premier per una coalizione di governo”, ha affermato Ilir Meta nel corso di un conferenza stampa.

Spiegando la sua inaspettata mossa politica, Meta ha sottolineato che la decisione di allearsi con la destra era stata dettata dalla necessità ”di garantire la stabilità al paese”. Il premier Sali Berisha, che nelle elezioni aveva ottenuto 70 seggi senza però aggiudicarsi la maggioranza del parlamento per un solo seggio, ha invitato pubblicamente il partito di Meta, Lsi, ad allearsi con lui. ”Con Lsi al governo, abbiamo una forte base morale e legale per essere alla guida del paese”, ha affermato Berisha secondo il quale con Meta condivide anche punti del programma di governo come ”la questione dell’occupazione e dell’integrazione europea del paese”.

Durante la campagna elettorale Berisha aveva respinto ogni ipotesi di coalizione con Meta, considerando Lsi, come ”la meta’ di una mela marcia”, riferendosi all’opposizione socialista. E anche Meta aveva costruito la propria campagna elettorale nelle accuse contro Berisha, ”un male da cacciare via”. Nel 1999, Meta, a quel tempo a guida dell’esecutivo, aveva accusato Berisha di essere stato responsabile di una rivolta armata nel nord del paese, ed ordinò alla polizia di fermarlo, trattenendolo per alcune ore in uno dei commissariati di Tirana.

Fonte: Ansa Balcani

Chi è Matteo Zola

Giornalista professionista e professore di lettere, classe 1981, è direttore responsabile del quotidiano online East Journal. Collabora con Osservatorio Balcani e Caucaso e ISPI. E' stato redattore a Narcomafie, mensile di mafia e crimine organizzato internazionale, e ha scritto per numerose riviste e giornali (EastWest, Nigrizia, Il Tascabile, Il Reportage). Ha realizzato reportage dai Balcani e dal Caucaso, occupandosi di estremismo islamico e conflitti etnici. E' autore e curatore di "Ucraina, alle radici della guerra" (Paesi edizioni, 2022) e di "Interno Pankisi, dietro la trincea del fondamentalismo islamico" (Infinito edizioni, 2022); "Congo, maschere per una guerra"; e di "Revolyutsiya - La crisi ucraina da Maidan alla guerra civile" (curatela) entrambi per Quintadicopertina editore (2015); "Il pellegrino e altre storie senza lieto fine" (Tangram, 2013).

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