ALBANIA: Il Kanun, antica legge del taglione

di Federico Resler

“Occhio per occhio, dente per dente”: è questo il motto che identifica la legge del taglione, un’antica abitudine utilizzata per risolvere torti e compiere vendette di sangue. Chi pensa che tale crudele tradizione sia presente solo sui libri di storia si sbaglia di grosso: è tuttora praticata nella vicina Albania e prende il nome di “kanun”.

Codificato verso la metà del 1400 dal principe Lek Dukagijni, il kanun è profondamente radicato nella società albanese, soprattutto tra la popolazione del Nord. In un tessuto sociale fortemente tribale, il kanun ha rappresentato il modo più semplice ed efficace per amministrare la giustizia. La famiglia che ha subito un delitto è infatti legittimata a lavare nel sangue l’offesa, uccidendo il colpevole, uno dei suoi parenti o i figli.

In questa maniera la faida può durare anni, sprofondando in un vortice di morte: l’unica cosa che conta è preservare l’onore, valore fondante della società albanese.

Ad oggi sono ancora molti i casi di kanun e vedono coinvolti innanzitutto i bambini, responsabili indiretti di omicidi commessi dai padri. Costretti a restare in casa per paura di essere ammazzati, i piccoli vengono aiutati da numerose ONG che garantiscono loro istruzione e trattamenti sanitari. Un’infanzia negata vittima di una consuetudine arcaica e barbara.

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